Giorgio Rondelli, ཿCorriere della Sera 18/10/2009;, 18 ottobre 2009
«A Berlino non potevo fare di più. Ho pagato a caro prezzo la vittoria olimpica. Per sei mesi sono stato sballottato di qua e di là tra feste e premiazioni come una pallina da ping pong
«A Berlino non potevo fare di più. Ho pagato a caro prezzo la vittoria olimpica. Per sei mesi sono stato sballottato di qua e di là tra feste e premiazioni come una pallina da ping pong. Poi, nei sei mesi successivi, ho provato ad allenarmi quasi con ferocia per ritrovare fiducia nei miei mezzi. Avendo paura di non farcela, ho esagerato. A mano a mano che si avvicinavano i Mondiali, mi sono sentito sempre più moscio. Alla vigilia avrei firmato per un bronzo, in gara la tensione mi ha preso lo stomaco e ho dovuto abbandonare». (Il marciatore Alex Schwazer, grande delusione azzurra agli ultimi Mondiali di Atletica)