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 2009  ottobre 19 Lunedì calendario

Il primato del Wall Street Journal- La crisi di vendite e lettori che ha investito il mondo della stampa non tocca il Wall Street Journal

Il primato del Wall Street Journal- La crisi di vendite e lettori che ha investito il mondo della stampa non tocca il Wall Street Journal. Il quotidiano finanziario, acquisito da Rupert Murdoch per 5,6 miliardi di dollari due anni fa, continua a crescere stabilmente. E grazie al successo dell’edizione web a pagamento (350mila abbonati nei soli Stati Uniti) taglia un traguardo storico, scavalcando il rivale di sempre Usa Today alla testa della classifica dei quotidiani più venduti d’America. A renderlo noto è l’Audit Bureau of Circulation, l’agenzia che certifica i dati di vendita dei giornali americani. A settembre la circolazione del quotidiano di Murdoch si è attestata sopra i 2 milioni di copie al giorno, guadagnando 12,000 abbonati rispetto all’anno precedente. Un risultato particolarmente positivo visto il periodo nero vissuto dalla stampa statunitense. Il settore è investito da una crisi senza precedenti, e il calo delle vendite, che interessa quasi tutti i quotidiani, ha portato a 13.600 licenziamenti dall’inizio del 2009. Lo stesso Usa Today, che dal 2003 manteneva il record di quotidiano più letto, è stato colpito dalla crisi in maniera particolare. E ha subito quest’anno il peggior declino di vendite della sua storia. I lettori persi sono quasi 400,000 lettori, e la media di copie vendute è calata del 17%, passando dai 2,2 milioni di copie al giorno registrate nel settembre del 2008 al milione e 800 mila di oggi. A pesare su Usa Today, spiegano gli editori della Gannet, è la recessione negli Stati Uniti, e la conseguente diminuzione del traffico di aeroporti e hotel, dove Usa Today realizza buona parte delle vendite. E sicuramente anche l’aumento del prezzo del quotidiano, che dal dicembre dello scorso anno è passato da 75 centesimi ad un dollaro. Ma la ragione prima dell’emorragia di vendite è da la migrazione costante di lettori verso il web. In un sondaggio condotto nel 2008 della Annenberg School of Communication, il 22% del campione intervistato ha dichiarato di aver rinunciato all’abbonamento a una rivista cartacea perché in grado di accedere agli stessi contenuti online. Ed è proprio online che il Wsj della gestione Murdoch ha costruito una buona fetta del suo successo. Al contrario della maggior parte degli altri quotidiani, la cui versione web è completamente gratuita, il Wsj ha optato per un approccio misto, nel quale solo le notizie di interesse generale possono essere lette da tutti. La rimanente – e più grande parte del giornale, dedicata alle news più specifiche e agli approfondimenti, invece, è accessibile solo sottoscrivendo un abbonamento di 120 dollari l’anno. Murdoch ha sempre sostenuto la necessità, per i produttori di contenuti come i giornali, di far pagare le notizie pubblicate in rete. «Le notizie sono più preziose che mai – ha dichiarato il magnate australiano – e per questo intendo far pagare i lettori». Incurante delle critiche dei "netizen", i cittadini della rete, il Wsj ha così cotruito il suo successo: con un milione di abbonati in tutto il globo (di cui 256mila negli Stati Uniti), il Wsj Online è attualmente il più grande sito di notizie a pagamento del mondo. E visto il successo che il modello ha avuto sul web tradizionale, Murdoch si prepara a rendere a pagamento anche l’accesso online tramite gli smartphone: da quest’inverno i proprietari di iPhone e Blackberry potranno pagare 2 dollari alla settimana per accedere ai contenuti del Wsj Online dal loro cellulare.