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 2009  ottobre 19 Lunedì calendario

DOMANDE E RISPOSTE LA PILLOLA ABORTIVA


Ru-486: arriva davvero?

Che cos’è la pillola RU-486?
Il nome scientifico è Mifepristone ed è un farmaco utilizzato per l’aborto chimico nei primi due mesi di gravidanza. Il nome deriva dalle iniziali della casa farmaceutica che ne iniziò la sperimentazione in Francia negli Anni 80, la Roussel Uclaf.
Come funziona questo farmaco?
La pillola Ru-486 ha la caratteristica di produrre un aborto non chirurgico con una prassi articolata in due tempi. Nella prima fase si assume la pillola RU-486 (il che deve avvenire non oltre la settima settimana, altrimenti il farmaco è inefficace) e dopo 48 ore le prostaglandine (una seconda pillola). La prima serve a uccidere l’embrione, la seconda ad espellerlo.
Si tratta quindi di una pratica meno dolorosa dell’aborto tradizionale?
Normalmente no, anzi può essere perfino più dolorosa, in quanto. dopo l’assunzione della seconda pillola, non si sa quanto tempo può passare prima dell’espulsione: di solito 3-4 ore, ma anche molto di più, a seconda della persona. Durante questo tempo si subiscono gli effetti collaterali del trattamento e cioè crampi, febbre, vomito, diarrea, cefalea.
E’ comunque un metodo efficace?
Sì, in oltre il 90 per cento dei casi.
La pillola Ru-486 è la stessa nota come «pillola del giorno dopo»?
Assolutamente no, e con essa non va confusa, in quanto ha meccanismi di assunzione e di azione completamente diversi. Da un punto di vista pratico la differenza maggiore sta nel fatto che la pillola del giorno dopo dev’essere assunta entro 48-72 ore dal rapporto sessuale, mentre la RU-486 può agire entro i due mesi e solo in caso di gravidanza accertata.
Questo farmaco viene già utilizzato in altri Paesi?
La sperimentazione della pillola iniziò in Francia negli Anni 80 ed è quello il Paese in cui è più diffusa. Comunque, attualmente è commercializzata in tutti gli Stati dell’Unione Europea ad eccezione della Polonia e della Lituania, oltre che dell’Irlanda e di Malta, nazioni in cui l’aborto è vietato.
In Italia potrà essere utilizzata?
Da noi la sperimentazione di questo farmaco risale al 2002 ed ha avuto alterne vicende in questi anni. La parola definitiva sulla possibilità di ricorrere a questo prodotto è stata detta dall’Aifa, l’Agenzia del farmaco, il 30 luglio scorso. La stessa Agenzia oggi dovrà ratificare quella decisione e, attraverso un provvedimento detto «determina», dovrà stabilire le modalità di utilizzo e di somministrazione della pillola. Dopo di che la «determina» dovrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale (entro un mese). Solo dopo la Ru-486 avrà piena cittadinanza anche da noi.
Quale decisione si attende, in pratica, dall’Aifa?
In Francia, per esempio, la pillola può essere assunta anche al di fuori delle strutture ospedaliere, dopo di che la donna può tornare a casa. La legge italiana 194 non prevede che l’aborto possa essere praticato in ambiti privati e, meno che mai, in casa. Per cui è probabile che l’Aifa stabilisca la somministrazione della pillola in ospedale, in maniera che la donna possa essere assistita fino al momento dell’espulsione effettiva dell’embrione e che non possa correre rischi.
Il Parlamento ha in corso un’indagine conoscitiva: bisogna attendere, dopo l’Aifa, anche un’altra autorizzazione?
Tecnicamente no. Il Parlamento vuole indagare unicamente sulla compatibilità della pillola in questione con le norme della legge 194 sull’aborto. Per esempio, intende verificare se questo modo di abortire incoraggi le donne a farlo a casa, cosa espressamente vietata dalla legge.
Chi è favorevole e chi contrario all’utilizzo di questo farmaco?
Trattandosi di un prodotto abortivo, gli schieramenti sono quelli tradizionali, pro o contro l’aborto. In Italia, la Chiesa cattolica ha fatto e sta facendo una dura battaglia contro questa pillola che, dal suo punto di vista, faciliterebbe e addirittura banalizzerebbe la pratica abortiva. Insomma si prenderebbe la Ru-486 con la stessa facilità dell’aspirina. Sull’altro fronte ci sono molte associazioni radicali italiane, per esempio quella intitolata ad «Adelaide Aglietta», che propugnano una più vasta libertà di scelta da parte delle donne. A livello internazionale va ricordata l’iniziativa del gruppo femminista olandese «Women on wives», che si pone come obiettivo l’assistenza a donne che chiedono di praticare l’aborto. Tale pratica viene esercitata a bordo di una nave ancorata in acque internazionali al largo di Paesi in cui l’aborto è vietato e serve appunto a incentivare l’uso della pillola.