Edmondo Berselli, la Repubblica 19/10/2009, 19 ottobre 2009
POLITICI LOMBROSIANI
Oggi cade il centenario della morte di Cesare Lombroso, e sarebbe opportuno che le celebrazioni fossero adeguate. Per chi l´avesse dimenticato, il positivista Lombroso sostenne nel suo libro L´uomo delinquente una tesi affascinante e visionaria, secondo cui i criminali soffrono di una malformazione congenita, frutto di una regressione del processo evolutivo, riscontrabile nel cranio. In sostanza, il delinquente si può riconoscere dal volto. Facce mostruose, profili criminali, fisionomie inquietanti: ecco che è entrata nel lessico comune l´espressione "criminale lombrosiano". D´altra parte, scagli la prima pietra chi non ha mai avuto la tentazione di giudicare un uomo o una donna in base al suo aspetto fisico. Perfino una personalità di alto galateo come il cavalier Berlusconi non ha resistito alla tentazione di commentare il lato estetico della nostra Angela Merkel, Rosy Bindi. E allora anche noi dobbiamo confessare: siamo continuamente tentati di applicare criteri lombrosiani all´aspetto dei protagonisti della politica, specialmente di destra. Tuttavia chiederemmo indulgenza, proprio nel nome di Lombroso: si vedono certe facce, in giro.