DAvide PAolini, inserto domenicale il sole 24ore 18/10/2009, 18 ottobre 2009
"Domani è festa si mangia la minestra/la minestra non mi piace/si mangia pane e brace/la brace è troppo nera/si mangerà la pera/la pera è troppo bianca/si mangerà la panca/la panca è troppo dura/si va a letto addirittura"
"Domani è festa si mangia la minestra/la minestra non mi piace/si mangia pane e brace/la brace è troppo nera/si mangerà la pera/la pera è troppo bianca/si mangerà la panca/la panca è troppo dura/si va a letto addirittura". Chissà se questa filastrocca è tuttora conosciuta e se abbia un senso. Nel 2009 si mangiano o meglio si cucinano ancora le minestre nei giorni di festa? E soprattutto, hanno sempre senso i detti: "se non mangi la minestra salti dalla finestra", "se non è zuppa è pan bagnato", quando le minestre e le zuppe sono scomparse dalle tavole e sono dunque l’araba fenice per le nuove generazioni? Purtroppo le minestre sono un genere in via d’estinzione, bisognerebbe invocarne la protezione per salvarne non solo i sapori,ma quei valori sentimentali e di cultura materiale, così come tuttora succede