G. Pog., Il Sole-24 Ore 16/10/2009;, 16 ottobre 2009
«ACCORDO APRIPISTA PER UNA NUOVA STAGIONE»
«La positiva chiusura della vertenza dei metalmeccanici, avvenuta con due mesi e mezzo di anticipo rispetto alla scadenza naturale può fare da apripista per la nuova stagione di rinnovi contrattuali, che mi auguro si concludano con la firma anche della Cgil». l’auspicio del vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, che giudica l’intesa «un primo grande risultato dell’applicazione del nuovo modello contrattuale», definito con l’accordo di Palazzo Chigi lo scorso 22 gennaio tra tutte le parti sociali, compreso il governo come datore di lavoro, tranne la Cgil. «Va riconosciuto il gran senso di responsabilità dimostrato da Federmeccanica, Fim e Uilm – sostiene Bombassei – che hanno raggiunto un’intesa in tempi coerenti con la situazione di crisi, che ha fatto prevalere il buon senso delle parti».
Nel merito, quali ritiene siano gli aspetti più rilevanti dell’accordo?
L’intesa rappresenta la corretta attuazione di quanto previsto dai nuovi assetti contrattuali; aziende e sindacati hanno rispettato gli impegni presi. Giudico innovativa l’introduzione di un fondo di sostegno al reddito. un primo, concreto segnale per lo sviluppo di una rete di welfare contrattuale, anche se si tratta di materia molto complessa che richiede ancora specifici approfondimenti. Inoltre si sono evitati inutili rituali e lungaggini del passato. Diversamente dagli altri paesi europei industriali, in Italia si chiudevano i contratti dei metalmeccanici con decine e decine di ore di sciopero, che costavano molto ad aziende e a lavoratori, per ottenere cose alla fine scontate.
Crede che con le nuove regole si sia garantito il recupero del potere d’acquisto ai lavoratori?
Certamente, perché l’aumento è in linea con il nuovo tasso di inflazione prevista. Inoltre è assicurata la continuità salariale tra vecchio e nuovo contratto. In un periodo di crisi, con l’inflazione bassa, questa intesa è in grado di salvaguardare il potere di acquisto delle retribuzioni contrattuali e rappresenta un incentivo alla crescita dei consumi.
Ci saranno effetti sugli altri contratti in scadenza?
Tradizionalmente la vertenza dei metalmeccanici ha sempre avuto una valenza simbolica per tutte le altre categorie. Credo che anche in questo caso potrà essere di riferimento e di aiuto per tutte le categorie.
La Cgil contesta l’intesa. L’accordo dei metalmeccanici può ugualmente essere un modello di riferimento per le nuove relazioni industriali?
Sì. Anche perché il problema sembra concentrarsi solo nella Fiom visto che poche settimane fa è stato chiuso unitariamente il contratto del settore alimentare, così come unitariamente si stanno svolgendo i negoziati degli altri settori.
Ma Epifani si è espresso a sostegno della linea della Fiom.
Il segretario generale è mosso da spirito di squadra, ma la Fiom ha sbagliato a radicalizzare le posizioni, purtroppo è ancora impregnata da una cultura della contrapposizione. Mi spiace, perché in un momento difficile come l’attuale c’è bisogno di coesione, dobbiamo concentrarci sul problema principale, su come affrontare la crisi e salvaguardare l’occupazione.
Sono convinto che negli altri settori le categorie della Cgil vorranno partecipare con spirito costruttivo alla chiusura delle vertenze.
A chi si riferisce?
Penso per esempio ai chimici, ai telefonici, ai tessili o agli elettrici, che auspico siano firmatari di accordi senza inutili tensionie pregiudizi ideologici.