Pier Giusto Jaeger, L’ultimo re di Napoli, Mondadori Milano, 1982, 18 ottobre 2009
Pier Giusto Jaeger, L’ultimo re di Napoli, Mondadori
Argomenti di Pier Giusto Jaeger, L’ultimo re di Napoli, Mondadori Milano, 1982 ••• Gaeta - Com’era nel 1860 e che cosa ne è rimasto - I bastioni - Monte Orlando - Il borgo - Le linee d’investimento degli assedianti - Immagini perdute e memorie: 7-18 •L’ossario dei caduti di Gaeta (1860-1861) distrutto pochi anni fa per far posto a una palestra: 11 •Il monumento che a Gaeta ricordava il soggiorno di Pio IX (1848-1849) distrutto dagli assediati nel 1860 perché troppo bianco e visibile per gli assedianti piemontesi: 12 •Napoli, agosto 1860 - Le flotte straniere - Umori e preoccupazioni dopo la perdita della Sicilia - Le "diffalte" di Anguissola e Nunziante - Sospetti sulla famiglia reale - La regina vedova Maria Teresa a Gaeta - I conti d’Aquila e di Siracusa - Liborio Romano - Il generale Pianell - Il re [Francesco II]: 21-34 •Luglio 1860: i soldati napoletani reduci dalla perdita della Sicilia (impresa dei Mille, 1860) dicevano che Garibaldi era alto otto piedi (era invece basso e di gambe corte) e che alla fine della battaglia di Calatafimi, quando s’era tolta la camicia, gli eran cadute dal corpo le 150 palle che l’avevano colpito invano: 23 •«Un dì che l’esercito tutto schierato era sul piano avanti i Quattroventi, intatto, fremente di giovani forti, cavalli e cannoni, parecchi a vedere le migliaia di baionette luccicanti come onde di mare, piangean di dispetto. Un soldato dell’8° di linea esce di fila, e sclama al Lanza: ”Eccellenza, ve’ quanti siamo? e ce ne andiamo così?”. ”Va’, rispose, ubbriaco!”»: 24 •Napoli, la costituzione del 1848 richiamata in vigore per ordine di Napoleone III: 24-25 •Tradimenti (diffalte) 26-28 •Il padre di Nunziante aveva fucilato Murat: 28 •Descrizione di Nunziante: 28-29 •Maria Teresa a Gaeta. Circolo reazionario intorno a lei: 29 •Lasa: 29 •I prìncipi: conte d’Aquila, conte di Siracusa, principe di Capua 30-31. Il conte di Siracusa tradisce 45, il conte d’Aquila tradisce 48-49 •Liborio Romano 32 •generale Giuseppe Salvatore Pianell 32-33 •Francesco II descritto da Mundy: 33-34 •••I piani di Cavour (1860) - Suo atteggiamento nei confronti di Garibaldi - Villamarina - Nisco - Persano - Nunziante fugge da Napoli - Attività del conte di Siracusa - Arriva Alessandro Dumas 35-47 •Carattere di Garibaldi 36 •Nunziante depone la spada ai piedi di Vittorio Emanuele II: 39 •Gli agenti di Villamarina 40 •Vanità di Persano 42-43, Persano sgammaticato 60, mania per i travestimenti e tenta di bloccare la flotta al seguito del re 70 •Voltafaccia di Nunziante e Liborio Romano 45 •Sarcasmi su Dumas padre 46, 60, 64 •••L’espulsione dell’obeso conte d’Aquila - Il fallito assalto al Monarca - Insuccessi degli agenti piemontesi - Il ritorno di Nunziante - Incidenti tra bersaglieri sardi e tiragliatori napoletani - Garibaldi sbarca sul continente - Disastrosa prova dell’esercito borbonico in Calabria: 48-57 •Acton 50 •«Gli agenti di Cavour continuarono a circolare indisturbati e a distribuire migliaia di ducati e armi per i rivoltosi» (Napoli, agosto 1860): 52 •Garibaldi lavora d’ascia per riparare le navi dello sbarco in Calabria 53 •Monteleone oggi Vibo Valentia •Inettitudine di Salazar 53-54 •Lo scempio del generale Briganti. Lo sfacelo dell’esercito borbonico 55-57 •••1860: Garibaldi marcia su Napoli - Don Liborio solleva la maschera - Lettera aperta del conte di Siracusa al re - Indecisione di re Francesco e contrasti fra i capi militari borbonici - L’agonia del regime a Napoli - Persano si assicura la flotta - Ultimo proclama di Francesco II dalla capitale - Sua partenza per Gaeta: 58-71 •«Nisco non capisce niente» 61, «Quell’imbecille di Nisco» 64 •Tutti odiano Nunziante 62 •Debolezza di Francesco II 63, si prepara a partire e lancia un proclama 67-70 (lista degli oggetti, furto di cucchiaini d’argento), partenza 70-71 •Villamarina sui napoletani 64 •Lettera di Cavour a Garibaldi 66 •Vittorio Emanuele II su Mazzini 66 •Garibaldi entra a Napoli (7 settembre 1860, in treno) - Primi atti del suo regime - Re Francesco a Gaeta - Nuovo governo borbonico - Ultimi tradimenti e segni di ripresa - Francesco II cerca un comandante in capo - Ritucci - Riorganizzazione dell’esercito e dello Stato - Notizie di disordini nelle province invase - Inadeguatezza della diplomazia napoletana: 75-90 •Liborio Romano si prostituisce al vincitore 75 •I soldati di Francesco, che potrebbero sparare, presentano le armi a Garibaldi. Francesco: «Garibaldi si combatte in campo aperto, non si assassina». •Accento ligure di Garibaldi 77 •Il sangue di San Gennaro non si scioglie 78 •L’Ordine del si salvi chi può •9 settembre. Tutti giurano fedelta al re Vittorio 79 •Garibaldi vuole Roma e Venezia, «il Sud è solo una tappa» 80 •Arrivo a Gaeta con i diplomatici (dunque il mondo lo riconosce ancora) 82 •Psicologia di Francesco II 82-84 •Altre resistenze a Napoli 85-86 •Pio IX non vuole fondere il suo esercito con quello di Francesco 86-87 •14 settembre 1860: esce la Gazzetta di Gaeta 88 •De La Grange incaricato di organizzare i partigiani (14 settembre 1860) 88-89 •«Spero ancora che il Re di Sardegna si affretterà a respingere, con l’indignazione che conviene alla lealtà, questo regalo offensivo al suo onore della flotta e del territorio di un Sovrano amico, fattogli da un uomo che egli stesso ha chiamato usurpatore» (Francesco II su Garibaldi) 90 •••Audacia e calcolo di Cavour - Ultimatum a Roma - Antonelli respinge la «disgustosa comunicazione» - Piani militari - Cialdini (98-99) - Lamoricière - Pesaro, Perugia, Spoleto - Lo scontro di Castelfidardo - L’assedio e la presa di Ancona 91-114 •12 settembre 1860: memorandum di Cavour all’Europa per giustificare l’intervento nelle Marche e nell’Umbria 92-96 •Il casus belli 96-98 •Cialdini, occhi grigi, barba, né grasso né magro, duro, uccise un fuggitivo con le sue mani, mani piccole, morbide, fredde. A Vicenza (1848) era stato ferito al bassoventre e si vedeva da come cavalcava. Rètore (scrive per i posteri in 102 e altre gesta passim nel capitolo). Brutto carattere. 98-100 •Lamoricière nemico giurato di Napoleone 100-101 •De Merode, ritratto in 100 •Avendo Lamoricière detto che la rivoluzione italiana era da ritenersi pericolosa come quella islamica, Vittorio Emanuele aveva risposto che allora i preti gli procurassero un harem 101 •Fucilazione di un prete a Perugia 103-104 •Racconto della guerra 98-114 •Contrasti tra i generali italiani su chi dovesse prendersi il merito della caduta d’Ancona 113 •Contrasti tra Cavour e Garibaldi - Francesco II vuole un piano da Ritucci - Esitazioni e dubbi di quest’ultimo - Successi napoletani nei primi scontri con i volontari - Caiazzo - Preoccupazioni garibaldine ed entusiasmi borbonici - Il piano: 115-127 •Tutti presenti al rancio, ma un terzo solo ai posti di combattimento: amarezza di Garibaldi 116 •Leggi di Garibaldi 116 •Differenze tra Fanti e Cialdini in una nota di Medici 119. Garibaldi: «Il bravo Cialdini» 120. •Il povero Ritucci (con ritratto) 120-127 •••La battaglia del Volturno - Situazione dei due eserciti - Piano originario e modifiche di von Mechel - Primi scontri a Santa Maria e Sant’Angelo - Garibaldi sfugge alla cattura o alla morte - Von Mechel fallisce il suo compito - Le riserve decidono la battaglia - Recriminazioni borboniche e soddisfazione garibaldina - Errori dei generali di Francesco II - Bilancio della battaglia - Ritucci non riprende l’offensiva - Paura a Napoli 128-142 •I napoletani attaccano di lunedì 129 •Al Volturno Garibaldi si consacra grande generale 135 •Volturno come battaglia moderna, massacro. I curiosi, partiti da Napoli, tornano precipitosamente indietro 138 •Francesco II vorrebbe marciare su Napoli per impedire il plebiscito del 20 ottobre. Ritucci dice no 141-142 •L’invasione - Cavour anticipa i tempi - Preoccupazioni diplomatiche - Passeggiata militare lungo l’Adriatico - Reazione a Isernia - Le Barbier de Tinan a Gaeta - Le prime fucilazioni - Scontro al Macerone - Il plebiscito del 21 ottobre 143-156 • Fanti che si oppone all’integrazione dei garibaldini 144 •I prussiani lasciano fare grazie a un’intermediazione della regina Vittoria sui suoi parenti tedeschi 147 •12 ottobre 1860: passaggio del Tronto 148 •Pasti di nuovo tipo a base di maccheroni e granite di limone 149 •«Settentrionali e meridionali appartenevano a due mondi diversi...» 149 •Francesco II spera che i piemontesi non vadano a Napoli. Ottimismo mal riposto di Gaeta 149-150 •Inizia la guerra civile. Isernia, 5-17 ottobre 1860 150 •I francesi a Gaeta (Le Barbier de Tinan a bordo della Bretagne) 151 •I piemontesi e i meridionali 151-152 •Massacro del Macerone. Douglas Scott avviato alla prigionia al Nord 152-153 •Bando di Isernia (desolata): tutti fucilabili 154 •Plebiscito del 21 ottobre 1860 155-156 •••Capua e il Garigliano - Salzano sostituisce Ritucci - L’incontro di Caianello - Bombardamento e presa di Capua - Scacco piemontese sul Garigliano - Tinan e Persano - Salzano suggerisce la guerriglia - Tinan riceve nuovi ordini - Mola e Terracina - In napoletani chiusi a Gaeta 157-176 •Ritirata borbonica, Presidio a Capua 157, caratteristiche di Capua 161 •Ritucci se ne va (23 ottobre 1860). Ritratto di Salzano (pizzetto e baffi lunghi, alla Napoleone III), incontro con Cialdini 158 •Il mondo appoggia gli italiani 159-160 •Incontro Garibaldi-Vittorio Emanuele II a Caianello (cosiddetto incontro di Teano). Depressione di Garibaldi e problema dell’esercito meridionale 160 •Garibaldi cede il comando a Della Rocca 161-162 •Assedio di Capua 164- •Dubbi di Napoleone III 165. I francesi lasciano 166-167. Caduta di Mola 167-168 •Salzano invoca l’insorgenza. Francesco II non vuole 166 •Scontro De Sonnaz-borbonici, che tornano liberi tra Cisterna e Velletri 170 •Vittorio Emanuele entra a Napoli (7 novembre 1860), tristezza ed esilio di Garibaldi, cerimonia dell’annessione, Farini luogotenente generale 171-173 •Lettera di Cavour sul contrasto con Vittorio Emanuele (non vengo a Napoli per stargli lontano) 173-174 •Gli 11.000 accampati davanti a Gaeta e che nessuno vuole 174 •Garibaldini restituiti per tenersi le coperte. Gli 11.000 sgominati. Comincia l’assedio di Gaeta 175-176 •••Preliminari - Gli assedi «alla Vauban» - Situazione di Gaeta di fronte a un assedio tradizionale - Nuove armi degli assedianti - Ancora tradimenti - Difetti della fortezza di Gaeta - Mancanza di denaro - Troppi uomini e animali - Cialdini è preoccupato - Trattative a Terracina - Pressioni su Napoleone III per il ritiro della flotta - Lavori del genio piemontese - Vita nel campo italiano 179-194 •L’assedio alla Vauban 179-181 •Gaeta nel 1806 (assedio di Massena) 181-182 •Progressi dell’artiglieria, piemontesi all’avanguardia 182-184 •Effetti psicologici dell’abbandono degli 11.000 184 •Salzano lascia, il di operazioni imbarcato sulla Dahomey, sfiducia totale 184-185 •Impreparazione della piazza, ruberie, non c’è denaro ecc. 185-186 •Vita a Gaeta con ventimila soldati e mille tra muli e cavalli 187 •Cialdini chiede cannoni 187-188 •14 novembre: a Napoli manifestazione pro borboni 188 •I prigionieri napoletani visti da Lamarmora 188 •Napoleone III «un uomo che non parla mai e inganna sempre». Il problema della flotta francese, messa lì dal piccolo despota 189-190 •1° febbraio 1861: si conclude la missione Gorritte 191-192 •Cialdini, Menabrea e Valfré di Bonzo si preparano all’arrivo dei cannoni 192 •Atmosfera allegra nel campo italiano. Cialdini gioca a scacchi 192-194 •Un drole de siege - Partenze: la famiglia reale, il corpo diplomatico; l’arcivescovo, la popolazione del borgo - Arrivi: i volontari, Bosco - Scambi di cortesie: le bandiere nere - Maria Sofia - Re Francesco - Guarinelli - Espedienti propagandistici 195-206 •Novembre: partono Maria Teresa con principesse e principi: vanno a Roma, al Quirinale, cardinale Antonelli alla stazione 195 •Parte per Roma anche il corpo diplomatico 196-197 •Fuga degli abitanti e lista dei loro averi 197 •Arrivo dei volontari, nomi altisonanti 197-198 •L’arrivo del generale Bosco 198-199 •Le bandiere nere 199-201 •Scambio di cavalli e muli 201 •Maria Sofia, regina di Gaeta, e i Wittelsbach 201-204 •Clemenza di Francesco II 203-204 •Guarinelli 204-205 •Vita a Gaeta 205-206 •••Sortite e proclami - Bosco tenta una sortita - Viene respinto - La spedizione contro le case del borgo - Il proclama dell’8 dicembre 1860 - Morte di Siracusa - Cavour intima a Cialdini di sospendere il fuoco 207-215 •Colpi di mano 207-210 •Insorgenza sempre più diffusa. Proclama reale 211-213 •Morte di Siracusa 213-214 •Si rigano i cannoni 214-215 •Lettere imperiali e reali - La corrispondenza tra Napoleone III e Francesco II - Il re e Tinan - Ire di Cialdini - Gaeta si prepara a un lungo assedio - Prime avvisaglie di tifo - Natale - Finisce il 1860 216-229 •Tregua per via della lettera di Napoleone e disgusti di Cialdini (divertenti note di Marulli). Interrotta per un equivoco 216-219 •Pensieri contorti di Napoleone 223 •Altri reggimenti congedati da Francesco II 225-226 •Il tifo e storia delle epidemie negli eserciti 226-227 •Natale con 500 bombe 227 •Ricordo di un anno fa 229 •••Speranze nella reazione - Voci di prossime rivolte - Guerriglia negli Abruzzi e ai confini con lo Stato pontificio - Metodi di repressione - Frati e preti contro i piemontesi - Francesco II e Maria Sofia si ritirano nella casamatta - Napoleone III propone un nuovo armistizio - Perplessità di Cavour - Cialdini spara tutti i suoi cannoni - Nuova gaffe di Tinan 230-240 •Caratteristiche del brigantaggio, cominciato già nell’interregno garibaldino. Base operativa nel forte di Civitella del Tronto 230 •L’insorgenza prossima alla conquista di Teramo. Pugno duro del Pinelli 231 •I soldati borbonici si organizzano in bande 231. •1° gennaio 1861: il generale Della Rocca chiede rinforzi, arrestati sei generali borbonici 231-232 •Attacco a Scurgola del Giorgi. 19 gennaio 1861. 117 fucilati 232 •Ferocia 232-235 •La spedizione in Calabria, sotto Bosco, da fare il 1° gennaio 235 •Il coraggio dei reali («eppure mi sarebbe piaciuta una piccola ferita»). Traslocati il 7 gennaio in una casamatta 236 •Diplomazie con ritiro francese al 19 gennaio 236-239 •Bombardamenti del 7-9 gennaio 239 •••L’ultimo armistizio - I borbonici accusano Cialdini di violare i patti - Lettere imperiali e papali a Francesco II e Maria Sofia - Nobile risposta del re - Suo compleanno - Ritorno dei diplomatici - La brutta sorpresa che li attende - La commissione Traversa riferisce sulla durata della resistenza - Nuove ire di Cialdini - Nuove armi: i cannoni Cavalli, il brulotto minatore 241-252 •Lettera dell’imperatrice Eugenia a Maria Sofia (14 gennaio 1861) 242 •Lettera di Pio IX a Francesco II (14 gennaio 1861) 243 •Lettera di Francesco a Napoleone III (15 gennaio 1861) •Compleanno di Francesco con la diplomazia giunta da Roma (16 gennaio 1861) 244 •Una nota di Casella costringe molti diplomatici a restare (17 gennaio 1861) 244-245 •Una commissione prevede che l’assedio durerà due mesi 245-246 •Furore di Cialdini. Generali stranieri visitano ammirati le postazioni piemontesi 247-248 •Il principe di Carignano, nominato luogotenente al Sud. Sua visita a Cialdini (12 gennaio 1861) 248 •Cavour obbliga Cialdini a offrire la resa 249-250 •Fetore di Gaeta 250 •I cannoni Cavalli 250-251 •Il PIemonte rivela l’idea di far saltare una nave (8 febbraio) 251-252 •Tinan se ne va regalando una vacca da latte alle suore 252 •••Il principio della fine - Partenza della squadra francese - Cialdini offre condizioni onorevoli - Ritucci rifiuta - Persano intima il blocco - La gloriosa giornata del 22 gennaio - Cialdini e Persano - Il tifo infuria - Cialdini invita alla prudenza - Il principe Eugenio di Carignano - I napoletani festeggiano il carnevale - Il disastro della cortina S.Antonio 253-266 •La razione di zuppa portata da sei a otto once, si distribuisce acquavite invece del vino 255 •Garnier e il suo Journal 255 •Il falso coraggioso Persano, che si tiene lontano dal fuoco dicendo che gliel’ha ordinato Cavour, e la furia di Cialdini 256-257 •La spigola del marinaio Falconieri 258 •Contabilità della battaglia del 22 gennaio 1861 •Il tifo 259-260 •Contrasti con Carignano 262 •Carnevale degli assediati 262 •500 bombe al giorno 262-263 •4-5 febbraio 1861: i tiri si fanno precisi 263 Tradimento e diserzioni notturne 265 •••Bombe e capitolazione - Continua il bombardamento - Breve sospensione delle ostilità - Ultimo consiglio di difesa borbonico - Riprende il fuoco - Francesco II decide di capitolare - Cialdini si rifiuta di sospendere il bombardamento - Ritucci e Cialdini - Esplosione della Transilvania - Firma della capitolazione - Ultimo ordine del giorno del re - Sua partenza con la Mouette - La guarnigione prigioniera sfila in parata a Montesecco - Ordine del giorno di Cialdini - Messa al campo 267-280 •Fitto bombardamento del 5-6 febbraio e tregua concessa (si cerca la neve) 267-268 •Discussione sulla resa (respinta) 269-270 •10 febbraio 1861: Francesco II pronuncia la parola capitolazione 271 •Trattative sulla capitolazione. Pronti due milioni per il re e anche di più se cederanno Messina e Civitella del Tronto 271-272 •11-12 febbraio. Garnier: «Gaeta è perduta» 272-273 •La resa 275 •Proclama di Francesco II 276 •Partenza di Francesco e Maria Sofia, pallidissimi 277-278 •Terracina-Roma in carrozza 278 •17 febbraio. Esecuzione della capitolazione. Messa •••Epilogo - Gli assedi e la resa di Messina e di Civitella del Tronto - Esaltazione di Cialdini - Opinioni contrastanti sulla condotta dell’assedio di Gaeta - Nasce un mito - Francesco II e Maria Sofia a Roma - Il governo borbonico in esilio - Incoraggiamenti al brigantaggio - Le speranze di rivincita si attenuano - Nascita e morte della bambina - I sovrani lasciano Roma - Ultimi anni di Francesco e Maria Sofia - L’eroina di Gaeta 281-304 •Il re non aveva capitolato 281 •Presa di Messina (12 marzo 1861), minacce di Cialdini, risposta ferma di Fergola 282-287 •Presa di Civitella del Tronto (20 marzo 1861) 287-288 •Festa napoletana per Cialdini (14 febbraio) e altri onori 288-289 •Cialdini e l’Aspromonte, 1862 •Cialdini nel 1866 •Morte di Cialdini. Domenico Farini racconta nel suo diario una penosa visita al generale agonizzante 1892 290 •Contabilità della guerra e nascita del mito 290-292 •Causa a Marsiglia se Francesco sia ancora re di Napoli (8 novembre 1861) 294 •Fama di Maria Sofia 295 •Francesco e Maria Sofia a Roma 295 •1862: Palazzo Farnese in stato pietoso (restano al Quirinale un anno e mezzo) 296 •giugno 1861: matrimonio di Matlde Wittelsbach col conte di Trani 296 •1862: nozze delle figlie di Ferdinando II. Da Maria Annunziata e Carlo Ludovico, fratello di Francesco Giuseppe, nasce Francesco Ferdinando, ammazzato a Sarajevo (1914) 296-297 •1862: Maria Teresa non va al Quirinale ma affitta un palazzetto a piazza Venezia 297 •Le foto nude di Maria Sofia 297 •La figlia della colpa 297-298 •Francesco II si rovina finanziariamente 298 •Gregorovius descrive la coppia («Tutta la real famiglia mi pareva in San Pietro un mucchio di foglie appassite») 298 •1864 Convenzione di settembre 298-299 •aprile 1863: Maria Sofia torna a Roma «per entrambi i sovrani i giorni passati a Gaeta sono i più felici della loro esistenza» 299 •1868 Morte di Maria Teresa 299 •1868 Maria Sofia parte per la Baviera 299 •1869 Tornata a Roma, Maria Sofia è incinta 299 •24 dicembre 1869: nasce la figlia di Francesco II e Maria Sofia, Maria Pia Sofia 299-300 •28 marzo 1870: morte di Maria Pia Sofia. Sepoltura in Roma, nella chiesa del Santo Spirito dei Napoletani 300-301 •L’esilio 301-302 •Morte di Francesco 1894 302 •Vita e mito di Maria Sofia e confronto con Eugenia de Montijo (vedova di Napoleone III) e con Carlotta del Belgio (vedova di Massimiliano d’Asburgo, fucilato in Messico) 302-304 •Nella guerra 1914-1918 soccorre i feriti 303