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 2009  ottobre 16 Venerdì calendario

INTERVISTA DI ANTONELLA BACCARO AD AUGUSTO FANTOZZI


«Alitalia, missione finita Incassati 879 milioni» -

«Lo dico sempre alle ho­stess che incontro quando volo Alitalia: a primavera vedranno i primi soldi del trat­tamento di fine rapporto». Il commissa­rio straordinario di Alitalia, Augusto Fan­tozzi, vede la luce in fondo al tunnel. La sua gestione è a un punto di svolta: ieri è stato definita la seconda rata che Cai, l’ac­quirente di Alitalia, doveva all’ammini­strazione a agosto scorso: 72 milioni.

«I nodi si stanno sciogliendo. Su Atite­ch chiuderemo entro il 26 ottobre, poi tocca anche all’altra azienda di manuten­zione, Ams. Abbiamo venduto 30 milioni di euro in aerei, domani (oggi per chi leg­ge, ndr ) esce il bando per gli Embraer su cui c’è un’offerta di 24 milioni. Restano gli immobili e un po’ di crediti».

Quanto prevede di recuperare all’atti­vo?
«Nella forchetta prevista tra 500 e 700 milioni stiamo più verso l’alto».

Cai ha acquistato Alitalia per 1.052 milioni, che alla fine sono diventati 879. Perché?
«Facciamo un passo alla volta. Cento milioni sono stati versati subito, più 625,9 milioni di debiti ipotecari accolla­ti ».

Restavano da versare 327 milioni in due rate differite.
«In realtà 326 dopo l’accertamento de­gli accolli».

Secondo l’accordo di ieri risulta che vengono sottratti 82 milioni di saldo tra oneri per biglietti prepagati e credi­ti su contratti trasferiti. Per un saldo di circa 243 milioni.
«L’importo va ulteriormente rettifica­to togliendo l’accollo di debiti, le Millemi­glia, altri importi sulle manutenzioni».

Una somma che, mi pare, porti il sal­do finale per Alitalia a circa 153 milioni: 72 da pagare subito, 80,9 a 24 mesi. Me­no della metà della cifra prevista.
«In realtà compresi i 100 milioni paga­ti all’atto, la parte di prezzo incassata in contanti ammonta ad oltre 250 milioni. Non si tratta del risultato di accordi ma di conti sul dare e avere: una fotografia della realtà».

C’è poi il conto interinale, quello dei 43 giorni nei quali la sua amministra­zione straordinaria ha gestito la compa­gnia prima del subentro della nuova Ali­talia, e sul quale c’erano differenti inter­pretazioni .
«Niente che non si sia potuto concilia­re. Noi calcolavamo i costi sull’intera ge­stione, Alitalia su quello del perimetro ac­quistato ».

Il decreto del dicembre 2008 aveva fissato in 86 milioni, 2 al giorno, l’ac­conto che Alitalia ha dovuto versare. Mi risulta che, a fronte dei 59 richiesti in­dietro da Alitalia, ne verserete 33.
«Le posso solo di­re che noi avevamo fatto dei conti molto cautelativi. Siamo contenti di essere sta­ti bravi a risparmiare dei costi ma anche nella gestione del network sotto Nata­le. Poi è pur vero che una parte delle perdi­te erano relative a at­tività non oggetto di cessione».

Su Atitech la trat­tativa è stata molto lunga.
«Si sapeva che quello era il nodo vero: su Atitech era fallita persino la trattativa con Air France-Klm».

Come amministrazione straordina­ria ha ricevuto le adesioni di azionisti e obbligazionisti all’offerta del Tesoro. Come è andata?
«L’adesione è stata quasi totale».

Arrivato a questo punto del suo lavo­ro, oggi lo rifarebbe?
«Ma sì, questo è il mio mestiere: in fondo si tratta di risolvere problemi lega­li... ».