Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  ottobre 17 Sabato calendario

LA MONGOLFIERA ALLA DERIVA NELL’ AMERICA DEI SUPER REALITY


La diretta della visita di Obama a New Orleans troncata dalla Cnn e dalla Fox Tv per seguire uno stra­no pallone aerostatico alla deriva, forse con un bimbo di sei anni a bordo. Ameri­ca col fiato sospeso per ore, elicotteri in perlustrazione. Ma il ragazzino se ne sta­va nascosto in casa. Forse con la compli­cità di un padre stravagante: attore man­cato, «cacciatore di uragani», un uomo sempre alla ricerca di mo­di per fare notizia.
Adesso la polizia interro­ga Falcon Heene e i familia­ri per capire se la storia che ha fatto il giro del mon­do era una burla studiata a tavolino. Di certo si è tratta­to di un altro esempio im­pressionante di dove il cir­cuito esasperato dell’infor­mazione in tempo reale e l’uso della tecnologia per gonfiare in mo­do sempre più morboso l’«infotain­ment » possono condurre il mondo della comunicazione. Vale per i fatti di crona­ca, ma, sempre di più, vale anche per una discussione politica che – contaminata dalla passione per i reality – diventa tea­tro, contrapposizione obbligata, perché solo così si attira l’attenzione del pubbli­co.
E le tecnologie del futuro non faran­no che esasperare questa situazione. La prossima frontiera è quella della «realtà aumentata», la sovrapposizione alla real­tà visibile – l’immagine davanti a noi’ di una realtà virtuale costruita dai compu­ter frugando nelle banche dati.
Negli Usa qualche esempio lo abbia­mo già visto. Se le mappe interattive alla «Minority Report» usate dalla Cnn per concentrare l’attenzione del pubblico sulla storia di Falcon Heene possono es­sere fuorvianti ma non po­liticamente pericolose, molto più sconcerto han­no provocato, tempo fa, gli attivisti che hanno incro­ciato l’elenco dei donatori della campagna contro la legalizzazione dei matri­moni gay in California con la mappa dei residenti dello Stato. Met­tendo, poi, i risultati su Internet: una de­nuncia, quartiere per quartiere, di «nu­clei di resistenza» anti gay. Ci vorranno nervi saldi per continuare a discutere se­renamente di politica quando si diffonde­rà l’uso di strumenti di questo tipo.