ItaliaOggi 17/10/2009, 17 ottobre 2009
LA CINA FA IL PIENO DI AUTO
L’ex Celeste impero diventa terreno fertile per la vendita di automobili. Altro che andare in bicicletta: il crescente benessere induce sempre più cinesi a spostarsi sulle quattro ruote. Una manna per i costruttori occidentali, da tempo alle prese con una crisi che, se non fosse per gli incentivi governativi, avrebbe già messo tutti quanti in ginocchio.
I numeri, più dei discorsi, sono significativi. Le vendite di auto in Cina, nei primi nove mesi dell’anno, sono aumentate del 41,9% rispetto allo stesso periodo del 2008. Soltanto in settembre si è registrato un balzo dell’84%. In tutto, da gennaio, oltre 7,2 milioni di veicoli, con il mercato che si avvia a chiudere il 2009 a quota 12 milioni, inclusi i veicoli commerciali.
E pensare che l’anno scorso era terminato all’insegna del pessimismo, con i fatturati in stallo. Invece l’anno corrente ha portato a un forte rilancio, grazie a una serie di fattori: la defiscalizzazione delle auto di piccola cilindrata, incentivi nelle campagne, il boom degli investimenti nelle città all’interno del paese. Secondo un esperto, in Cina vi sono soltanto 22 autoveicoli ogni mille abitanti, rispetto ai 500 su mille in Europa: inutile spiegare su quale cavallo i costruttori debbano puntare.
lungo l’elenco delle case straniere che da tempo sono presenti nel paese asiatico, grazie a partnership con aziende locali. A cominciare dall’americana General motors, che prevede di consegnare il 47% di auto in più nel corso dell’anno. Il numero uno di Gm Cina, Kevin Wale, ha osservato che il paese gioca un ruolo chiave nelle strategie future, visto che si tratta del principale mercato a livello mondiale, con i più elevati tassi di crescita. Va precisato che oltre il 60% degli 1,29 milioni di auto, venduti da Gm in Cina nei primi nove mesi, è rappresentato da miniveicoli costruiti in joint venture con le locali Saic e Wuling motor.
Quanto all’Europa, la tedesca Volkswagen ha annunciato investimenti per 4 miliardi di euro fino al 2011 per aumentare la produzione. A fine settembre, con 1,06 milioni di veicoli venduti, è già stata superata la quota raggiunta nel 2008. Meno pimpanti i costruttori giapponesi, con Toyota che si è limitata a un +9%, a causa del rallentamento verificatosi nella provincia di Guangdong dove il gruppo è particolarmente forte.
Ma la fortuna ha baciato anche le case locali. Per esempio, Byd auto ha visto raddoppiare, nel semestre, le vendite dei propri modelli classici. Giusto un anno fa era entrato nel capitale, con il 10%, l’investitore americano Warren Buffett. Il titolo, quotato a Hong Kong, è volato dell’800% e il fondatore di Byd, Wang Chuanfu, è diventato l’uomo più ricco della Cina. Altro che pedalare, qui si accelera.