Emilio Gioventù, ItaliaOggi 17/10/2009, 17 ottobre 2009
il tacco décolletté il vero nemico delle poliziotte - Alto 3 centimetri, ma anche più, sottile e affusolato
il tacco décolletté il vero nemico delle poliziotte - Alto 3 centimetri, ma anche più, sottile e affusolato. il nuovo nemico che minaccia l’ordine e la sicurezza pubblica. il tacco delle calzature delle poliziotte italiane. Il classico décolleté che slancia la gamba, l’affina, ma che in caso di inseguimento rischia di trasformarsi nel complice perfetto dei criminali. Problema serio tanto da spingere la segreteria nazionale del sindacato di polizia Coisp a scrivere lo scorso 14 ottobre una lettera preoccupata al ministero dell’Interno, guidato da Roberto Maroni, dal titolo eloquente: «Divisa ordinaria femminile, servizi di controllo del territorio. Problematiche». E sì che sono problemi viste le «difficoltà che vengono incontrate dal personale femminile specificamente impiegate nei servizi di controllo del territorio e in ordine pubblico», è scritto nel documento del sindacato guidato dal battagliero Franco Maccari. Sarà forse che qualcuno al Viminale ancora si emoziona al ricordo di Edwige Fenech nei panni della poliziotta sexy. Ma lontano dall’immaginario collettivo, ricorda il Coisp, «le nostre colleghe si trovano a dover indossare, paradossalmente, un’uniforme che rischia di compromettere l’operatività, invece di aumentarla, come sarebbe logico pensare». Perché, avvisa il sindacato portavoce del mal di piedi delle poliziotte, «in questo delicato settore (ordine e sicurezza pubblica, ndr), che vede interconnesse autotutela del personale e capacità operative, riteniamo doveroso segnalare l’inidoneità delle calzature femminili, tipo décolleté, all’utilizzo delle stesse nei servizi di volante o nell’espletamento dei servizi di controllo del territorio». Non è una guerra al tacco, ma «appare logico pensare che questo tipo di calzature possa essere impiegato proficuamente nei servizi interni e di rappresentanza». Verrebbe quasi da pensare alla poliziotta immagine, elegante e chic, ma decisamente inadeguata «allorquando i teatri operativi richiedono prontezza di azione, reazione o capacità di intervento immediate». Altro che tagli e fondi esigui, è il tacco che fa paura tanto che «il Coisp ritiene particolarmente importante e urgente che l’ufficio amministrazione generale del dipartimento della pubblica sicurezza solleciti i settori competenti affinché venga rivisto e adeguato al più presto quanto previsto dal decreto ministeriale del 4 ottobre 2005». Non è la prima volta che le poliziotte si trovano a dover fare i conti con le loro divise. Lo scorso 5 luglio, sempre il Coisp, ironicamente si rivolse così al ministero dell’Interno: «Gli ultimi orientamenti stanno rivalutando gli anni ’80. Non sospettavamo che i competenti settori ministeriali fossero tanto attenti e aggiornati da riuscire, nella distribuzione attuale del pezzo forte del vestiario estivo femminile, la gonna, a dare alle colleghe un pezzo di gusto corrente, come testimoniato dall’etichetta che recita: contratto numero 23404 del 19 maggio 1988». Una gonna che «merita il nostro massimo rispetto» perché «compie 20 anni» e «quindi oltre a essere già maggiorenne è anche assistente capo».