Maria Teresa Meli, Corriere della sera 16/10/2009, 16 ottobre 2009
Concia: Binetti resti Franceschini la usa- ROMA – Onorevole Concia, il segretario del suo partito Dario Franceschini vorrebbe espellere Paola Binetti
Concia: Binetti resti Franceschini la usa- ROMA – Onorevole Concia, il segretario del suo partito Dario Franceschini vorrebbe espellere Paola Binetti. Sarà contenta. «No, io trovo che l’idea di cacciare la Binetti in malo modo sia sbagliata e un po’ pelosa». Scusi può spiegarsi meglio? « talmente evidente il motivo per cui Franceschini vuole agire in questo modo: non gli è parso vero di cogliere l’occasione del voto sull’omofobìa per rifarsi il look». Dica la verità, lei parla così perché è tra le sostenitrici di Ignazio Marino e quindi teme che il Franceschini che caccia la teodem Binetti vi porti via i voti. «Quella è la sua intenzione: fare un restyling per la campagna elettorale delle primarie. Ma nel Pd non c’è mica solo la Binetti che ragiona così. Vogliamo parlare di tutti gli altri che l’hanno difesa? Dorina Bianchi, la Baio Dossi e poi Fioroni... E allora il problema non è cacciare la Binetti, il problema è dare una fisionomia chiara e precisa al Pd». Ossia? «Il nuovo segretario, chiunque sia, deve assumere come valori fondanti del partito i diritti degli omosessuali e dei transessuali. Franceschini, per esempio, è disposto a farlo? Io gli chiedo questo e non di cacciare la Binetti. Già: penso che il Pd debba essere un partito aperto e quindi sono contro l’esclusione della Binetti anche se la penso in modo diametralmente opposto. Piuttosto sarà lei stessa a volersene andare da un partito che assume come valori fondanti quelli che ho citato prima ». Concia, non le sembra di essere troppo dura nei confronti del segretario? «Nient’affatto. Franceschini è sempre stato come Sor Tentenna. Non ha mai preso posizioni forti ed esplicite su queste tematiche. Si figuri che quando c’è stato il terremoto in Abruzzo a me è stato gentilmente fatto capire che era meglio se non mi fossi recata lì, sebbene ci sia nata, perché l’idea che il Pd fosse rappresentato da una lesbica non era il massimo! Le dirò dell’altro: sulle tematiche dei diritti degli omosessuali io ho lavorato molto più e molto meglio con Gianfranco Fini. Senz’altro il presidente della Camera è più coraggioso del segretario del nostro partito. Però vorrei aggiungere un’ultima cosa. Posso? ». E chi la ferma, è scatenata, onorevole. «Vorrei solo sottolineare che la vicenda dell’omofobìa si è trasformata da tragedia in farsa: quello era un nostro provvedimento, lo hanno silurato Lega, Pdl e Udc, e noi abbiamo acceso i riflettori su Binetti, così sembra che quella legge ce la siamo affossata da soli! ».