Mario Sensini, Corriere della sera 16/10/2009, 16 ottobre 2009
La sorpresa delle entrate fiscali Roma meglio di Parigi e Berlino- Rallenta la flessione del gettito nei primi otto mesi ROMA - Nonostante i ripetuti allarmi, per ultimi quelli della Banca d’Italia, l’andamento delle entrate tributarie non suscita eccessiva preoccupazione al ministero dell’Economia
La sorpresa delle entrate fiscali Roma meglio di Parigi e Berlino- Rallenta la flessione del gettito nei primi otto mesi ROMA - Nonostante i ripetuti allarmi, per ultimi quelli della Banca d’Italia, l’andamento delle entrate tributarie non suscita eccessiva preoccupazione al ministero dell’Economia. La flessione viene ritenuta sostanzialmente fisiologica, legata quindi alla riduzione del prodotto interno lordo. E a confortare questa tesi ci sono i raffronti con gli altri grandi paesi della zona euro elaborati dal Dipartimento delle Finanze, e relativi al gettito tributario dei primi otto mesi dell’anno. Dati dai quali emerge come, in Italia, il calo complessivo delle entrate sia ben più contenuto rispetto a Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna. La flessione del gettito, sottolinea poi lo studio del ministero, da noi è in fase di rallentamento, al contrario di quanto sta accadendo in altri paesi, come Germania e Spagna. Secondo i dati del ministero dell’Economia, tra gennaio ed agosto le entrate tributarie totali sono scese in Italia del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (a luglio il calo faceva segnare un meno 4,1%, mentre il punto più basso si è raggiunto a febbraio, con una riduzione su base annua del 6,6%). In Francia, sempre nel periodo gennaio-agosto, il gettito tributario complessivo risultava in calo addirittura del 21,7%, in leggero miglioramento rispetto ai primi sette mesi (-22,4% in confronto al periodo gennaio-luglio del 2008). In Spagna l’andamento delle entrate dei primi otto mesi denotava una flessione del 21,2%, per di più in peggioramento rispetto al dato dei primi sette mesi (-20%). In Germania, invece, la caduta del gettito fiscale ha raggiunto ad agosto il picco più consistente, con un meno 5,7% rispetto ai primi otto mesi dell’anno passato. La diminuzione delle entrate fiscali, in Germania, è stata quest’anno in peggioramento costante sin dal mese di gennaio, quando ancora si registrava un segno positivo (+3,4%). Da allora in poi il rosso si è progressivamente ampliato: le entrate hanno cominciato a diminuire a febbraio (-1,4%) ed hanno accelerato la loro caduta mese dopo mese. Anche nel Regno Unito si è avuto un andamento simile, con una caduta progressiva che ad agosto ha fatto fermare il gettito ad un livello inferiore del 12,5% rispetto a quello accumulato nei primi otto mesi dell’anno passato. In Irlanda, al contrario, c’è stato un recupero di gettito nel corso dell’anno, anche se nei primi otto mesi il calo registrato è comunque consistente: -16,1%. Anche l’analisi comparata del gettito Iva offre al ministero qualche relativa soddisfazione. Nei primi otto mesi in Italia il calo è stato infatti del 9,6%. Le cose sono andate meglio solo in Francia (-5,5%, ed essenzialmente a causa dei 18 miliardi di maggiori rimborsi Iva concessi rispetto all’anno precedente) ed in Germania, dove il calo dei primi otto mesi si fermato allo 0,3% su base annua riflettendo già a partire da aprile, sottolinea il ministero, «gli effetti dei rilevanti incentivi concessi al settore automobilistico». In tutti gli altri grandi paesi della zona euro le cose sono andate, e stanno andando, decisamente peggio. Nel Regno Unito il gettito dell’imposta sul valore aggiunto, sempre nei primi otto mesi 2009, risultava in calo del 19,9% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre in Irlanda la flessione era del 21,6% e in Portogallo del 23,6%. In Spagna, invece, la caduta del gettito Iva sembra non avere fine: dal meno 26,1% dei primi tre mesi si è passati al meno 35,8% del primo semestre, fino al meno 38,4% dei primi otto mesi del 2009.