Luigi Bignami, la Repubblica 16/10/2009, 16 ottobre 2009
Polo Nord, la fine ora è più vicina "Tra 20 anni il ghiaccio sarà sparito"- Allarme dopo una spedizione di ricerca: si temono pericolosi effetti sul clima del pianeta ROMA - Dopo 73 giorni di lavoro tra i ghiacci del Polo Nord, durante i quali sono stati percorsi a piedi 435 km e raccolti 6
Polo Nord, la fine ora è più vicina "Tra 20 anni il ghiaccio sarà sparito"- Allarme dopo una spedizione di ricerca: si temono pericolosi effetti sul clima del pianeta ROMA - Dopo 73 giorni di lavoro tra i ghiacci del Polo Nord, durante i quali sono stati percorsi a piedi 435 km e raccolti 6.000 dati, le proiezioni sul futuro della calotta polare sono alquanto allarmanti: entro 20 anni, durante l´estate, sarà totalmente libera di ghiacci. Ma già tra una decina di anni i ghiacci estivi saranno notevolmente ridotti. A tali conclusioni sono giunti i ricercatori del Catlin Arctic Survey, che in marzo hanno intrapreso l´avventura scientifica al Polo Nord. «Lo spessore medio dei ghiacci che non hanno subito alcuna compressione è di 1,8 m, che corrisponde a quella che si forma durante una sola stagione invernale», ha spiegato Peter Wadhams, dell´Università di Cambridge e responsabile scientifico della spedizione. Secondo il ricercatore un ghiaccio di tale spessore, che sta a significare che si è formato nell´inverno precedente, è destinato a scomparire con il sopraggiungere dell´estate. Ecco perché una grande estensione di ghiaccio di "primo inverno" è un cattivo indice per la sopravvivenza della calotta polare. Solo dove i ghiacci sono compressi raggiungono uno spessore medio di 4,8 m, e quindi possono sopravvivere anche alle temperature estive, ma tale situazione la si trova sempre più raramente. Se da un lato la perdita dei ghiacci polari incrementerà il traffico navale a nord del mondo, facendo risparmiare tempo e carburante alle navi-container, e scatenerà la ricerca petrolifera e di altri minerali preziosi, dall´altro accelererà il riscaldamento globale, poiché il mare trattiene molta più energia solare rispetto alla calotta ghiacciata. Ciò farà cambiare la circolazione oceanica e atmosferica con affetti sul clima globale ancora poco noti. Dati che sostengono il quadro avanzato dal team di Wadhams, giungono dal NSIDC (National Snow and Ice Data Center) dell´Università del Colorado (Usa). Alla fine di settembre la riduzione dei ghiacci al Polo Nord, misurata attraverso i satelliti, segnava il terzo posto nella classifica degli anni peggiori per riduzione a partire dal 1979, anno d´inizio dei rilievi. Al primo posto c´è il 2007 e al secondo il 2008. A fine settembre di quest´anno, l´estensione dei ghiacci era di 5,36 milioni di km quadrati, circa 1,06 milioni in più rispetto al 2007, ma ben 1,68 km quadrati in meno al periodo 1979-2000, periodo preso a riferimento. Intanto a poche settimane dalla Conferenza Internazionale sui Mutamenti Climatici che le Nazioni Unite terranno a Cophenagen, l´Unep (Enviroment Programme degli Stati Uniti) ha redatto uno studio sul clima che tiene conto di quanto avvenuto dal 2007 ad oggi. La realtà è peggiore rispetto alle previsioni di due anni fa e riguarda non solo il ritiro dei ghiacci, ma anche l´aumento e l´acidificazione dei mari (superiore al previsto), e la crescita continua delle emissioni di anidride carbonica.