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 2009  ottobre 15 Giovedì calendario

Figli simili alle star, l’idea di una banca del seme- NEW YORK – Rupert Eve­rett ci aveva già pensato nel 2006, quando dichiarò di vo­ler lasciare la sua professione di attore per dedicarsi a tem­po pieno a un business anco­ra più lucrativo: una banca del seme dove i donatori di sperma fossero solo star di Hollywood come Brad Pitt, Ashton Kutcher, Michael Craig e Russell Crowe

Figli simili alle star, l’idea di una banca del seme- NEW YORK – Rupert Eve­rett ci aveva già pensato nel 2006, quando dichiarò di vo­ler lasciare la sua professione di attore per dedicarsi a tem­po pieno a un business anco­ra più lucrativo: una banca del seme dove i donatori di sperma fossero solo star di Hollywood come Brad Pitt, Ashton Kutcher, Michael Craig e Russell Crowe. A raccogliere la sua idea, mai andata in porto, è adesso la California Cryobank, una banca dello sper­ma attiva da oltre trent’anni, che ha lan­ciato un servizio per offrire ai propri clienti gli spermatozoi di donatori sele­zionati in base alla loro somi­glianza a star del cinema, sportivi e leader politici. Tro­vandosi nella California del Sud, l’insolita banca tende a privilegiare vip locali, vale a dire attori hollywoodiani. Per gli aspiranti genitori la scelta non potrebbe essere più facile. Una volta seleziona­to il «modello», a chi deside­ra un figlio bello come Brad Pitt, alto come Russell Crowe, oppure atletico come Ben Affleck, vengono mostra­ti i profili di alcuni donatori che somigliano alla celebrità prescelta. «Non si tratta di una scienza esatta – mette in guardia Scott Brown, re­sponsabile comunicazione della California Cryobank ”; per selezionare i sosia ci avva­liamo di una giuria di esperti, non del computer». L’iniziati­va ha già scatenato un putife­rio, soprattutto nel mondo della bioetica. «C’è qualcosa di profondamente malato in una cultura che ha elaborato dei canoni di bellezza tipici e dove tutti si somigliano», tuo­na dai microfoni della Cnn la professoressa Bonnie Steinbock, docente alla Uni­versity of Albany. «Ora stia­mo addirittura cercando di creare dei bambini che ricor­dino l’attore del momento». «Non è così – prova a ri­battere Brown ”, sono le ce­lebrities che somigliano ai no­stri donatori, non il contra­rio ». Brown nota come la sua banca offra «un servizio utile a guidare i futuri genitori, che spesso sono stressati e confusi». «La percezione che si tratti di ’baby shopping’ – tiene a puntualizzare il responsabile – non potrebbe essere più lontana dalla realtà: la Califor­nia Cryobank offre un servi­zio sociale e democratico a donne single e coppie gay, che rappresentano il sessanta per cento della clientela. Op­pure a coniugi sterili, il re­stante quaranta per cento, che possono coronare il so­gno di avere un figlio simile al poster che avevano appeso da ragazzi in camera da let­to ». E per non discriminare sul­l’età – almeno ufficialmente tabù, nell’America di oggi – si può scegliere sia la versio­ne giovane, sia quella matura di Russell Crowe o Timothy Hutton. Per legge, i donatori devono poi rimanere anoni­mi e i genitori non possono incontrare di persona il padre biologico del futuro figlio. Vi­sto l’elevato tasso di litigiosi­tà della California, la banca obbliga i futuri genitori a fir­mare un contratto in cui ri­nunciano a farle causa qualo­ra il bambino non avesse alcu­na somiglianza con Brad o Ben. «Nessuna celebrity è una copia esatta del donatore – avverte la società Califor­nia Cryobank nel suo sito In­ternet ”, né potete desume­re che il vostro futuro figlio sarà la copia esatta delle star presenti in catalogo». Ognu­no deve insomma assumersi il rischio di una progenie ben lungi dalla presunta perfezio­ne eugenetica. Propugnata, tra gli altri, anche dal nazi­smo.