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 2009  ottobre 15 Giovedì calendario

Per Tremonti una Cassa da 7 mld - banca del sud/1 ecco i dettagli del piano messo a punto dal ministro dell’economia - Secondo la relazione tecnica che accompagna il disegno di legge presentato ieri al preconsiglio dei ministri, metà dei fondi destinati alle imprese meridionali saranno raccolti attraverso il nuovo istituto e grazie alle obbligazioni agevolate - Giulio Tremonti con il suo piano per il Sud fa sul serio

Per Tremonti una Cassa da 7 mld - banca del sud/1 ecco i dettagli del piano messo a punto dal ministro dell’economia - Secondo la relazione tecnica che accompagna il disegno di legge presentato ieri al preconsiglio dei ministri, metà dei fondi destinati alle imprese meridionali saranno raccolti attraverso il nuovo istituto e grazie alle obbligazioni agevolate - Giulio Tremonti con il suo piano per il Sud fa sul serio. Grazie alla Banca del Mezzogiorno e alla possibilità di emettere bond a fiscalità agevolata (si veda articolo a pagina 3), il ministro dell’Economia punta a mettere il cappello sulla metà degli impieghi destinati alle pmi del Mezzogiorno. A spiegarlo è la relazione tecnica che accompagna il testo del disegno di legge presentato ieri da Tremonti in preconsiglio dei ministri e che ora dovrà essere discusso nel prossimo Cdm. La domanda alla quale cerca di rispondere la relazione tecnica è: quanti soldi finiranno nelle casse delle piccole e medie imprese del Sud grazie ai bond tassati al 5%? La risposta è 6,75 miliardi di euro l’anno. Come si arriva a questa cifra? I calcoli sono semplici. Dal 2005 al 2008 lo stock di finanziamenti per cassa fino a 500 mila euro (dunque rivolti alle pmi) è stato mediamente di 9 miliardi di euro. Tuttavia va considerato, spiega la relazione tecnica, che questo dato rappresenta comunque un saldo tra nuovi finanziamenti e rimborsi. «Di conseguenza», si legge nel documento, «si stima che il flusso di finanziamenti annui alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno ammonti a circa 13.500 milioni. Di questi», aggiunge la relazione tecnica, «si stima che circa il 50% (6.750 milioni) possano essere interessati dall’applicazione della normativa proposta andando a finanziare progetti di investimento di medio-lungo e venendo quindi raccolti tramite il nuovo strumento finanziario a fiscalità agevolata». Bond agevolati a parte, il testo di legge discusso ieri in preconsiglio, delinea chiaramente il progetto del ministro. Più che una vera e propria banca, l’organismo che nascerà sarà una sorta di nuova Cassa del Mezzogiorno. Solo che a differenza di quella vecchia mandata in pensione del 1992, i soldi non verranno versati dallo Stato a fondo perduto, ma saranno raccolti sul mercato. Innanzitutto emettendo obbligazioni che godranno dell’agevolazione fiscale (tassazione al 5%). Non solo. La Banca del Mezzogiorno potrà emettere anche bond legati alla realizzazione di progetti infrastrutturali sempre nel meridione e che saranno assistiti da garanzia dello Stato. Infine, l’organismo voluto da Tremonti potrà acquisire i mutui delle pmi, organizzarli in portafogli e, infine, cartolarizzarli. La banca, tuttavia, non opererà direttamente con propri sportelli, ma farà affidamento su quelli degli istituti di credito (soprattutto Bcc) e delle istituzioni che aderiranno al progetto e che dovranno aggiungere il marchio Banca del Sud alla loro denominazione. Ma chi potrà entrare a far parte di questa rete? Secondo la legge, potranno partecipare alla banca (oltre allo Stato che sarà socio fondatore), istituti di credito operanti nel Mezzogiorno, imprenditori o associazioni di imprenditori, società a partecipazione pubblica. Tra queste ultime un ruolo fondamentale sarà riservato a Poste, la cui rete sarà al servizio della nuova banca. Nel tempo, poi, il ruolo della società guidata da Massimo Sarmi dovrebbe divenire anche più incisivo, soprattutto quello della controllata Bancoposta. Quest’ultima, attualmente, può raccogliere risparmio attraverso conti correnti, ma non può impiegare questi proventi (come fanno le altre banche), nei confronti delle imprese. Anzi, la legge è molto restrittiva sugli impieghi del Bancoposta, visto che prevede che possano essere investiti solo in titoli di Stato dell’area euro. Il disegno di legge di Tremonti, invece, dà la possibilità di impiegare il 5% della raccolta del Bancoposta in titoli diversi da quelli di Stato purché assistiti da garanzia statale. Insomma, proprio i titoli che emetterà la Banca del Sud.