Varie, 15 ottobre 2009
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Dugard Jaycee
• Anaheim (Stati Uniti) 3 maggio 1980. Rapita il 10 giugno 1991, per 18 anni fu tenuta sotto sequestro in California dal maniaco sessuale Phillip Craig Garrido e dalla moglie Nancy. Liberazione avvenuta per caso il 25 agosto 2009 • «[...] L’avevano rapita mentre camminava verso una fermata del bus a South Lake Tahoe, in California. [...] entrata in una stazione di polizia ad Antioch, a nord di San Francisco, e ha svelato la sua identità [...] Gli agenti hanno subito avvisato la famiglia [...] ”Per me è come aver vinto al la lotteria”, è stato il commen to del patrigno, Carl Probyn, che ha parlato al telefono con la figlia prima di partire per riabbracciarla. Una gioia doppia perché l’uomo è stato a lungo sospettato dall’Fbi di aver avuto un ruolo nella scomparsa. Quel giorno del 1991, Jaycee saluta il padre e si incammina lungo un viale che porta alla fermata del bus. ”All’improvviso – racconterà all’epoca Probyn – ho sentito urla disperate e in distanza ho visto due persone che scese da un’auto avevano rapito mia figlia. Ho preso la bici cercando di inseguirli”. Una storia che forse aveva lasciato dubbi. Il caso era poi finito in tivù alla trasmissione American Most Wanted . [...]» (Guido Olimpio, ”Corriere della Sera” 28/8/2009) • «Phil Garrido, nonostante la condanna per stupro, era convinto di seguire una missione divina ”per salvare l’Umanità”. Diceva di ”sentire la voce di Dio” e di poter parlare ”il linguaggio degli Angeli”. Per questo organizzava riti religiosi nel cortile della sua casa ad Antioch, in California. Lo stesso cortile dove aveva creato la prigione per Jaycee [...] Insieme a lei vivevano le due figlie avute con il ”mostro”. Una gabbia a neppure 200 chilometri dal luogo del sequestro, South Lake Tahoe. Il nascondiglio era composto da una specie di accampamento, fatto di tende e baracche in legno. C’era una doccia rudimentale, un ambien te insonorizzato mentre l’energia elettrica arrivava con una derivazione dalla casa principale. Il tutto protetto da recinzione, teloni e siepi per evitare che qualcuno potesse ficcare il naso negli affari laidi di Mister Garrido. E non c’è dubbio che il pedofilo sia riuscito nel suo intento. Anche se molti si chiedono come sia stato pos sibile che nessuno si sia mai accorto di quella strana famiglia. Eppure la polizia si era recata almeno due volte a casa dell’uomo, noto come predatore sessuale e con precedenti penali pesanti. Ma gli agenti non avevano mai perquisito la struttura perché – sostengono – non si erano accorti della sua esistenza. ”Non era visibile”, è la scusa che mette in luce inettitudine e superficialità. [...] Il fratello Ron ha raccontato che Phil se ne era andato via di casa per problemi di droga. Poi erano seguiti i guai con la legge. Finito in prigione, l’uomo aveva conosciuto la moglie Nancy che era andata a visitare un nipote detenuto. Qualche tempo dopo si sono sposati con una cerimonia svoltasi nel penitenziario. Tornato libero Phil e Nancy si sono trasferiti ad Antioch. ”Lei era un robot nelle mani di mia fratello”, ha spiegato Ron. E si è rivelata una complice perfetta. [...] Durante questi lunghi 18 anni, Jaycee ha aiutato il rapitore a mandare avanti una piccola tipografia. Stampavano di tutto, compresi i vo lantini pseudo religiosi che Garrido voleva distribuire all’università di Berkeley. Un’iniziativa che ha attirato l’attenzione della polizia e innescato una catena di eventi che hanno portato a scoprire la terribile verità. Garrido, così scaltro e attento, ha risposto alla convocazione degli investigatori portandosi dietro l’intera famiglia, Jaycee e bambini compresi. Un passo falso che ha messo fine alla lunga prigionia e spinto dentro una cella Phil e Nancy. [...]» (Guido Olimpio, ”Corriere della Sera” 29/8/2009).