Marco Sarti, Il Riformista 15/10/09, 15 ottobre 2009
Lo danno per morto, ma Pizzul ne ha per tutti - Il web annuncia la morte di Bruno Pizzul. Ma è tutta una bufala
Lo danno per morto, ma Pizzul ne ha per tutti - Il web annuncia la morte di Bruno Pizzul. Ma è tutta una bufala. Nel frattempo la notizia fa il giro della rete. Il telefono della storica voce delle partite della Nazionale (che è in ottima forma) squilla impazzito. Condoglianze, pianti, disperazione. In pochi minuti su Facebook nasce il gruppo «Addio Bruno». L’enciclopedia on line Wikipedia va oltre. E aggiorna così la pagina dedicata al giornalista: «All’età di 71 anni muore nella sua abitazione di Udine colto da un infarto». Allora Pizzul, che giornata ha passato? Una vicenda assurda. Tutto sommato, però, devo dire che è stata un’esperienza divertente. Come ha scoperto il fattaccio? Stavo giocando a scopa al bar, come faccio sempre. Un amico ha letto della mia morte su internet e ha telefonato per darmi la triste notizia (ride, ndr). Neanche un momento di smarrimento? Guardi, il rischio vero lo ha corso mia moglie, che era a casa. In poche ore ha ricevuto decine di telefonate. La gente cercava di rincuorarla. Le chiedevano come stava. E lei? Lei era ignara di tutto. Ha risposto ad ognuno con cortesia. passata per una vedova allegra. E quando sua moglie ha capito il motivo delle chiamate? Si è sfiorato il dramma. Lei pensi solamente se non fossi stato in grado di contattarla. Per fortuna sono tornato subito a casa. L’ho incrociata per strada e l’ho rassicurata. Qualcuno l’avrà cercata anche sul cellulare. Devo dire che è stato bello scoprire di avere tanti amici. Ho ricevuto una quantità enorme di attestati di stima. Alla fine ha capito cosa è successo? Ancora no. La notizia è stata pubblicata on line da un quotidiano locale e in pochi minuti si è diffusa a macchia d’olio sulla rete. Incontrollata. Ho imparato che per chi fa il nostro lavoro internet è pieno di insidie: la verifica delle fonti è fondamentale. Nel 2002 commentò l’ultima partita dell’Italia. Cosa fa adesso nella vita? Continuo a lavorare. Ho molte collaborazioni con giornali e tv private. Poi giro l’Italia per parlare con i giovani, cerco di trasmettere i valori positivi che sono rimasti nello sport. Non tornerà a fare telecronache? No. Ormai ho una certa età. Poi non ho più voglia. Da esperto di Nazionale, cosa ne pensa della squadra di Lippi? Credo che il ct faccia bene a sottolineare la compattezza del gruppo. Peccato che sia una squadra senza troppa qualità. Forse la rosa andrebbe allargata. In effetti è sorprendente che quei pochi giocatori di classe che ci sono in Italia non siano stati ancora chiamati in azzurro. Si riferisce a Francesco Totti? Sono sicuro che lui tornerà. Mi sembra che sia ben gradito dal gruppo. E se sta bene fisicamente ci può far vincere i Mondiali. E Antonio Cassano? Io lo chiamerei. Caratterialmente parlando è migliorato molto. In Nazionale, poi, ha sempre fatto bene. Purtroppo ho la sensazione che sia il gruppo, ancora prima di Lippi, a non volerlo. Alla fine potrebbe arrivare lo juventino Amauri. Non serve. Attaccanti buoni ne abbiamo già. Sarà pure forte fisicamente, ma non è un bomber. E poi è brasiliano. Guardi che questo per lui è un vantaggio. Cioè? Se fosse nato in Italia non sarebbe stato neppure preso in considerazione.