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 2009  ottobre 15 Giovedì calendario

La partita di Internet ora si gioca nello spazio - Se le superpotenze mondiali hanno momentaneamente messo da parte la corsa allo spazio come terreno di scontro per l´affermazione del proprio primato, c´è qualcun altro che arma razzi e rampe di lancio alla ricerca della supremazia: sono i principali motori di ricerca, protagonisti di una guerra assai poco fredda per il dominio di Internet

La partita di Internet ora si gioca nello spazio - Se le superpotenze mondiali hanno momentaneamente messo da parte la corsa allo spazio come terreno di scontro per l´affermazione del proprio primato, c´è qualcun altro che arma razzi e rampe di lancio alla ricerca della supremazia: sono i principali motori di ricerca, protagonisti di una guerra assai poco fredda per il dominio di Internet. Cosa c´entra lo spazio con uno scontro che si combatte sugli schermi dei computer e dei telefonini? C´entra, nel momento in cui tra i servizi più graditi dai clienti dei motori di ricerca ci sono le mappe, e uno dei business più promettenti del settore è fornire risultati e indicazioni basati sulla posizione geografica dell´utente. E così accade che sul razzo Boeing Delta II 7920 partito la settimana scorsa dalla base di Vandenberg, in California, ci sia il logo di Bing, il nuovo motore di ricerca con il quale Microsoft sta tentando di insidiare il primato di Google. Il razzo ha trasportato in orbita il nuovissimo satellite WorldView-2 di DigitalGlobe, un gioiellino in grado di trasmettere ogni giorno un milione di chilometri quadrati di immagini in alta risoluzione della Terra. La mossa di Microsoft arriva a un anno esatto dal debutto cosmico di Google, il cui marchio aveva decorato il decollo del satellite GeoEye-1. A parte i diretti interessati, nessuno sembra appassionarsi alle avventure spaziali dei motori di ricerca: i tempi degli Sputnik e delle missioni Apollo sono lontani. Eppure, alzando gli occhi al cielo, c´è anche chi si preoccupa. «Questa situazione fa venire leggermente i brividi», ha scritto l´autorevole blog TechCrunch in occasione degli ultimi lanci. «Vorremmo sapere quanti satelliti stanno usando per guardarci». Forse si tratta di paranoie, ma un dato può servire a inquadrare meglio la situazione: il WorldView-2, fiore all´occhiello della DigitalGlobe, può vedere con chiarezza oggetti piccoli fino a 46 centimetri, anche se le leggi americane permettono la vendita per fini commerciali solo di immagini con risoluzione superiore a 50 centimetri. Il timore che nasca un nuovo Grande Fratello, capace di raccogliere e tenere sotto controllo un´enorme mole di dati su milioni di utenti Internet, è una delle principali armi dialettiche nelle mani dei detrattori di Google, l´unica che sia riuscita a scalfire l´aura di bontà e fiducia che ha sempre circondato la compagnia. Ed è ironico che Microsoft, nel tentativo di guadagnare quote di mercato, si allinei al concorrente proprio su un terreno tanto controverso. Ma, con Google che tiene saldamente in mano un buon 90 per cento del mercato e Bing fermo a poco più del 3 per cento, per l´azienda di Redmond le mosse sembrano abbastanza obbligate. Secondo molti analisti, l´unica speranza per Microsoft è dotare Bing di una funzione talmente originale e clamorosa da superare l´inerzia con la quale la stragrande maggioranza dei navigatori, quando deve cercare qualcosa in rete, si rivolge a Google. opinione diffusa che il tallone d´Achille del colosso di Mountain View sia la sua relativa lentezza nel tenere sotto controllo il web in tempo reale, cioè servizi di conversazione come Twitter dove gli utenti si scambiano informazioni e notizie proprio mentre accadono. Sarà quello il prossimo terreno di conflitto. E non a caso, a giorni alterni, si susseguono voci che vorrebbero Twitter vicino all´acquisizione da parte di una o dell´altra società. Se, come pare, questo scontro ancora in embrione sarà risolto salomonicamente, con Twitter pronto ad offrire i suoi servizi a entrambi i concorrenti in cambio di un abbonamento, non sarà una buona notizia per Microsoft.