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 2009  ottobre 15 Giovedì calendario

Agente Benito al servizio di Sua Maestà - Il curriculum vitae di Benito Mussolini finora elencava tre professioni: giornalista, uomo politico, dittatore

Agente Benito al servizio di Sua Maestà - Il curriculum vitae di Benito Mussolini finora elencava tre professioni: giornalista, uomo politico, dittatore. Adesso ne è saltata fuori una quarta: agente segreto al servizio di Sua Maestà britannica. Nel 1917, mentre dirigeva il quotidiano Popolo d´Italia, il futuro capo del fascismo fu reclutato dall´MI5, il servizio di spionaggio britannico, che gli passava 100 sterline alla settimana per i suoi servigi: una grossa somma di denaro per quell´epoca, equivalente a circa 6.000 sterline d´oggi, e pari a circa 25 mila euro odierni al mese. Il suo lavoro consisteva nel fare opera di propaganda a favore dell´interventismo, ovvero assicurare che l´Italia, alleato di Regno Unito e Francia nella Prima guerra mondiale, non cedesse alle pressioni pacifiste, ritirandosi dal conflitto. Mussolini si impegnò ad adempiere il compito in due modi: pubblicando sul suo giornale articoli favorevoli allo stato di belligeranza; e offrendo di mandare i suoi "ragazzi" a "persuadere" i dimostranti a restare a casa, in occasione di manifestazioni pacifiste contro la guerra. A scoprire il suo ruolo di agente dell´MI5 è stato un autorevole storico britannico, Peter Martland, docente della Cambridge University, rovistando negli archivi personali di sir Samuel Hoare, capo del servizio segreto di Sua Maestà a Roma negli anni del primo conflitto mondiale. Hoare aveva 100 agenti alle sue dipendenze in Italia in quel periodo. In un libro di memorie pubblicato nel 1954 accennò al reclutamento di Mussolini, ma in mancanza di prove documentate l´affermazione non ricevette rilievo. Le ha trovate ora Martland: le ricevute dei pagamenti a favore di Benito Mussolini. «Dopo l´abbandono della guerra da parte della Russia, nel 1917 l´Italia era l´alleato di cui la Gran Bretagna si fidava di meno», commenta lo storico, interpellato dal quotidiano Guardian di Londra. «Mussolini fu pagato 100 sterline alla settimana dall´autunno del ”17, per almeno un anno, per condurre una campagna pro-guerra». La sua disponibilità a usare le maniere forti, oltre agli articoli di giornale, per far restare a casa i pacifisti, osserva il Guardian, sembrava una prova generale per lo squadrismo delle camice nere che sarebbe seguito qualche anno dopo. «L´ultima cosa che la Gran Bretagna voleva erano scioperi pacifisti che tenessero chiuse le fabbriche di Milano», dice Martland. Nel 1912 Mussolini era diventato direttore dell´Avanti, dalle cui colonne si schierava sulle posizioni dei non-interventisti. Ma poi cambiò idea, fondò il Popolo d´Italia, con il quale sostenne la guerra, e venne espulso dal Psi. Nel 1919 fondò i Fasci di Combattimento, trasformati nel 1921 nel Partito Fascista. L´anno dopo, con la marcia su Roma, prese il potere. Senza che nessuno immaginasse che il Duce era stato un agente di Sua Maestà. _____________________________________ «Costava caro ma era un ottimo persuasore» - Allievo di Denis Mack Smith, esperto di storia italiana (suo, tra gli altri La forza del destino. Storia d´Italia dal 1796 a oggi", Laterza), Christopher Duggan ritiene che i pagamenti dell´MI5 a Mussolini abbiano un senso nello scenario della Prima guerra mondiale. «Non credo che fosse pagato come spia, ma come strumento di consenso alla guerra. Per parte sua, dopo il ritorno alla vita civile nell´estate del 1917, Mussolini aveva come obiettivo primario di risollevare le sorti del suo giornale, Il Popolo d´Italia, e pur di finanziarlo - cosa che costava molto - sarebbe stato disposto a prendere soldi pressoché da chiunque». Quali altri documenti, oltre a quelli trovati da Martland, avvalorano queste tesi? «Samuel Hoare, il capo dei servizi segreti britannici a Roma dal 1917 al ”18, sostiene nelle sue memorie di aver preso contatto con Mussolini. Non sappiamo se i due si incontrarono di persona, ma questo non toglie validità ai documenti di Martland, che attestano chiaramente i pagamenti eseguiti da Hoare». Il fatto che l´MI5 abbia pagato così tanto per i servigi di Mussolini cosa indica? «La violenta opposizione dei socialisti alla guerra, il possibile impatto della rivoluzione russa sulle truppe e le difficili condizioni economiche e morali facevano dell´Italia un Paese debole. Il governo inglese sapeva che se si fosse ritirata dalla guerra il fronte occidentale sarebbe diventato insostenibile. Mussolini era un giornalista eccezionale, sostenitore appassionato della guerra, e in più era un ex socialista. Tutto ciò faceva di lui un ottimo strumento di propaganda per gli inglesi. Certo, cento sterline a settimana erano una somma enorme per quei tempi, ma gli inglesi devono aver valutato che i servigi giornalistici e politici di Mussolini in quel momento valevano tanto denaro».