Giovanna Vitale, la Repubblica 15/10/09, 15 ottobre 2009
Piano carceri, ecco l’indulto nascosto - una sorta di indulto mascherato il Piano per l´emergenza carceri che, su proposta del guardasigilli Angelino Alfano, verrà approvato oggi in consiglio dei ministri
Piano carceri, ecco l’indulto nascosto - una sorta di indulto mascherato il Piano per l´emergenza carceri che, su proposta del guardasigilli Angelino Alfano, verrà approvato oggi in consiglio dei ministri. Oltre alla costruzione di 24 case circondariali tra nuovi edifici e ampliamenti di quelli già esistenti, per la cifra monstre di 1,3 miliardi in tre anni (tutti peraltro ancora da individuare), il programma per decongestionare i penitenziari italiani messo a punto dal capo del Dap Franco Ionta prevede infatti la modifica dell´articolo 385 del codice penale. Un ritocco che consentirà a tutti i condannati a pene fino a 12 mesi di uscire di prigione e di scontarle «nella propria abitazione o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza, e accoglienza». Evidente il beneficio, dal momento che «secondo stime dell´amministrazione», nel settembre 2009 circa il 32% dei reclusi doveva espiare «pene residue non superiori a un anno». E poiché «a oggi sono presenti nei 206 istituti penitenziari 64.859 detenuti con un inarrestabile trend di crescita» calcolato in circa 800 nuovi "ospiti" al mese, significa che - una volta varato il provvedimento - torneranno a casa quasi 21mila carcerati. Più o meno gli stessi posti che il Piano di edilizia penitenziaria si prefigge nel contempo di aumentare: 2.372 in più entro quest´anno; 8.804 per il 2010 (grazie alla costruzione di 9 nuove carceri e 8 istituti flessibili; più 5 nuovi padiglioni); 5.596 nel 2011 (25 padiglioni, compreso quello maxi di Rebibbia); 7.029 per il 2012. E a poco servirà l´altra modifica introdotta a corredo, ossia l´inasprimento delle pene in caso di evasione (raddoppiata nel minimo e triplicata nel massimo) nonché l´esclusione dei reati di mafia, ovvero il 41 bis. La discrezionalità dei Tribunali di sorveglianza sarà pressoché azzerata: «La prosecuzione della pena presso l´abitazione o altro luogo, pubblico o privato, dev´essere concessa, salvo che risulti l´insussistenza dei presupposti di legge», recita il documento. Ma questa non è l´unica novità. L´altra riguarda le procedure da seguire per l´attuazione del Piano. «Nelle carceri c´è una situazione davvero da dimenticare e incivile», aveva detto ieri Silvio Berlusconi a proposito del sovraffollamento in cella, che ha ormai superato i livelli pre-indulto. Un´affermazione che prelude alla dichiarazione di "emergenza" che verrà deliberata oggi dal consiglio dei ministri, su proposta del premier. Il modello evocato nel Piano è la ricostruzione dell´Aquila. Delegato a gestire l´urgenza sarà con ogni probabilità Franco Ionta, già nominato prima dell´estate commissario straordinario per l´edilizia penitenziaria. Il quale, come già Guido Bertolaso per il terremoto in Abruzzo, avrà le mani libere: potrà «agire in deroga ad ogni disposizione vigente», nominare consulenti esterni e soprattutto godere di quel regime speciale che - trattandosi di materie attinenti alla sicurezza nazionale come le carceri - «legittima la secretazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici». In sostanza potrà fare tutti gli appalti che vuole, come vuole: tanto l´intera documentazione verrà classificata come "riservatissimo". _________________________________________ La situazione (scheda) 63.221 detenuti in 217 carceri 60.375 capienza tollerata 41.351 capienza regolamentare 22.644 detenuti stranieri 2% sieropositivo 52 suicidi nel 2008