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 2009  settembre 14 Lunedì calendario

Calcio, una buona scusa per vedere gli elefanti - I funzionari di frontiera sanno tutto del calcio di casa nostra

Calcio, una buona scusa per vedere gli elefanti - I funzionari di frontiera sanno tutto del calcio di casa nostra. Ora che la Nazionale si è qualificata per i Mondiali, avranno ancora più domande sugli Azzurri da fare agli italiani che arrivano in Sudafrica. Il calcio sta contribuendo al miracolo della pacificazione nazionale: fino a qualche anno fa era amato solo dai neri, ora appassiona anche i bianchi, tradizionalmente tifosi di rugby. «We can´t wait. Let´s go 2010» è lo slogan dei cartelloni pubblicitari di aeroporti, stazioni e autostrade. Il Sudafrica «non può aspettare», e si vede: si prepara ai Mondiali come se attendesse un altro evento epocale dopo la fine dell´Apartheid. Nelle nove città che ospiteranno la World Cup e un po´ ovunque, è tutto un cantiere: per completare i nuovi stadi, ampliare aeroporti e strade, ma anche per risistemare quartieri storici e per accogliere un turismo in continuo aumento attratto dalla natura grandiosa e selvaggia, dalla promessa di emozioni e di un´offerta enogastronomica raffinata. La "Rainbow Nation", come Desmond Tutu definì il Sudafrica per le decine di etnie e culture diverse, è un Paese grande quattro volte l´Italia. Nelson Mandela, quando descrive nella sua autobiografia il nativo Transkei, rapporta tutto alle distanze che ogni cosa complicavano. Distanze che non scoraggiano i sudafricani, un popolo sempre in movimento. Ovunque, persone di tutte le età camminano ai bordi delle arterie extraurbane: sono i lavoratori poveri e gli studenti, specialmente neri, che per la mancanza cronica di mezzi pubblici si affidano all´autostop. Al turista conviene viaggiare in aereo sulle lunghe distanze: quasi ogni città è dotata di aeroporto. Per gli spostamenti più brevi si noleggia l´auto, ovunque a prezzi convenienti. Ma è proprio nell´estensione e nella complessità del suo territorio, dove si scontrano le onde di due oceani, dove crescono foreste e scorrono fiumi sacri ai popoli indigeni, dove convivono paesaggi tropicali e colline che ricordano la Toscana, che sta la ricchezza dell´offerta turistica del Sudafrica. Suggeriamo due itinerari che partono da due sedi dei Mondiali: Città del Capo (semifinale) e Porth Elizabeth (quarti di finale), punto di partenza della verdissima Garden Route, che tocca parchi naturali e la costa di Jeffreys Bay, Mossel Bay e Plettenberg Bay, paradisi dei surfisti. Port Elizabeth, fondata dagli inglesi a inizio Ottocento sull´odierna Mandela Bay, è la base ideale per visitare l´Addo National Park (insieme al Kruger una delle riserve naturali più ricche di fauna al mondo), santuario degli elefanti a settanta chilometri dalla città. L´altra grande riserva naturale sfiorata dalla Garden Route, sulla costa, è lo Tsitsikamma National Park. ------------------------------------------------------------------ Una festa che viene da lontano - Il Sudafrica è un grande Paese, una grande democrazia che non ha più bisogno di alcuna legittimazione, alcuno "sdoganamento" internazionale. E questa prima volta di un mondiale di calcio in Africa è un punto d´arrivo non tanto per quel continente popolato da mezzo miliardo di tifosi del pallone, quanto per i signori della coppa, i burocrati dello sport che assegnano il torneo in base al numero di posti numerati negli stadi, e non all´entusiasmo e alla voglia di giocare di nazioni intere. Sono loro che ce l´hanno fatta; l´Africa era pronta da tempo. Due volte campione planetario di rugby (attualmente in carica), patria di assi come Caster Semenya e di fenomeni come Oscar Pistorius, il Paese di Nelson Mandela non ha nulla da dimostrare sul piano sportivo. Teatro per tutta la seconda metà del Ventesimo secolo di un´epica lotta per l´eguaglianza e l´emancipazione della maggioranza non-bianca della popolazione, oggi è a suo modo un Paese normale. Il che non vuol dire che sia senza enormi problemi: la povertà, l´Aids, la corruzione diffusa, la criminalità endemica nelle grandi aree metropolitane. Però la sua economia è robusta, la sua forza consistente e rispettata, la sua società sufficientemente complessa da collocarlo d´ufficio nella cerchia delle grandi nazioni. Il mondo si appresta dunque, di qui al giugno 2010, a invadere pacificamente il Sudafrica. Un grande abbraccio che avrà una visibilità, un effetto soprattutto su scala continentale: confermerà il primato di questo Paese-guida dell´Africa nera rispetto all´Africa araba della costa mediterranea. Ancora dieci o vent´anni fa, tra gli europei abituali frequentatori di quel continente, usava chiedersi se il Sudafrica fosse «vera Africa». Troppo sviluppato, troppo urbanizzato, infrastrutture troppo efficienti, era il sottinteso. Potenza del pregiudizio! Certo che è Africa. Relativamente più ricca, più consumatrice, più produttiva e più organizzata del resto del continente: l´Africa come è capace di essere, come potrà diventare tutta quanta. Come sta qui e là diventando, a quel che si vede. Soprattutto come vorrà diventare con entusiasmo rinnovato, dopo la festa grande di questo mondiale africano. Il secondo itinerario parte da Cape Town, capitale legislativa del Paese e principale città del Western Cape. una metropoli moderna dove il profilo dei grattacieli oscura la magia della piatta Table Mountain sullo sfondo. Cape Town è anche una città di vecchi quartieri colorati e vivaci come il Bo-Kaap, pieno di ristoranti e locali, e come l´animatissimo Waterfront. Da Cape Town si visita Cape Agulas, dove si scontrano gli oceani Indiano e Atlantico, e Robben Island, dove fu detenuto Mandela. A un´ora c´è una delle città più antiche e belle del Sudafrica: Stellenbosch, fondata dagli olandesi nel Seicento, sede della più antica università sudafricana e centro della più celebre Wine Route del Paese. qui che il paesaggio ricorda la Toscana per i vigneti, le cantine e le vecchie case coloniali. ------------------------------------------------------------------ [NOTIZIE UTILI] Per entrare in Sudafrica non occorre visto né vaccinazioni obbligatorie, solo a chi visita il Parco Kruger si consiglia la profilassi antimalarica nei mesi estivi. Quando in Europa è inverno, in Sudafrica è estate La moneta è il rand: un euro si cambia a undici rand. Il fuso orario è lo stesso dell’Italia quando da noi c’è l’ora legale VOLI Nessun volo diretto dall’Italia. Negli aeroporti di Johannesburg, Durban e Cape Town arrivano dall’Europa la South African Airways (da Germania e Gb), Air France, Emirates, Iberia, Swiss, Klm, British Airways MANGIARE E DORMIRE La gastronomia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni: in ogni città e nelle lodge (dove si dorme all’interno dei parchi), è possibile trovare una cucina creativa e fusion eccellente. Ottima la carne (da provare quella di impala e di antilope). Il vino, eccellente e a buon prezzo, viene prodotto, specie nella zona di Stellenbosch da 350 anni. Il vitigno autoctono è il Pinotage Oltre che nelle lodge dei parchi esistono nelle città e fuori molte guest houses a buon prezzo: una delle migliori catene di lodge e country house con un ottimo livello di ristorazione è la Good Cooks www.goodcooks.co.za TOUR OPERATOR Per un viaggio in Sudafrica è consigliabile rivolgersi a un tour operator che organizza tutto: volo, alloggi, noleggio auto. Tra i principali italiani: African Explorer, Sothside, il Diamante, il Viaggio