Raffaello Masci, La stampa 13/10/2009, 13 ottobre 2009
DOMANDE E RISPOSTE
Perché il freddo è arrivato di colpo?-
possibile che la temperatura scenda anche di 10 gradi?
Sì, è possibile ed è considerato normale dai climatologi. L’arrivo dei temporali comporta un brusco raffreddamento dell’aria al suolo che in media dovrebbe essere di dieci gradi, ma potrebbe conoscere un excursus anche più ampio.
Ed è normale che tutto questo sia avvenuto di botto e così tardi?
L’estate appena trascorsa è stata la quarta estate più calda dall’anno 1800. Ma è stata anche una stagione tardiva: le piogge si sono protratte fino alla metà di giugno. quindi normale, per i climatologi, che la sua coda abbia sforato le prime settimane di ottobre. Quanto alla repentinità del fenomeno, anche questo è tipico dell’autunno: il cambiamento del vento, in questo caso da nord-est, determina un’ondata di temporali che incidono immediatamente sulla temperatura.
Andiamo dritti verso l’inverno o avremo ancora un’estate di San Martino?
L’estate di San Martino, cioè un addolcimento climatico nella prima decade di novembre, è talmente consueto da aver creato questa espressione. Da un punto di vista scientifico i meteorologi registrano quasi sempre una diminuzione importante e costante delle temperature in ottobre e poi un rallentamento di questo fenomeno in novembre, da qui la sensazione che ci sia una tregua nell’arrivo del freddo. In realtà stiamo andando verso l’inverno, senza dubbio, solo che a novembre la velocità del cambiamento si riduce e, verosimilmente, si ridurrà anche quest’anno. Ovviamente la situazione sarà differente da una parte all’altra d’Italia: le regioni più esposte sono quelle adriatiche e di nord-est, aperte agli influssi della Bora.
Sembra che da alcuni anni piova di più. Ma non andavamo verso la siccità?
La piovosità, secondo gli studiosi, ha un andamento ciclico di circa undici anni. Ora siamo nel periodo «piovoso» che dovrebbe durare fino a tutto il 2010. Quindi sì, sta piovendo un po’ di più, ma dal 2011 dovrebbe iniziare un periodo più secco. Le conseguenze dell’effetto serra continuano a pesare e non è un po’ più di pioggia - peraltro molto violenta e distruttiva - a far cambiare il quadro.
Chi si sposta in giornate di grandi temporali, che precauzioni deve prendere?
La Protezione civile fornisce sempre una serie di accortezze da adottare in caso di piovaschi intensi e persistenti. Evitare, per esempio, di usare l’automobile se non in casi di grave urgenza e, comunque, usare la massima prudenza nella guida riducendo la velocità e aumentando le distanze di sicurezza. Se si è in viaggio e ci si rende conto che la precipitazione è molto violenta è consigliabile fermarsi. molto pericoloso transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua o sopra ponti o passerelle per vedere la piena. Fare attenzione, infine, prima di percorrere sottopassaggi e non cercare di spostare le autovetture se investite da masse d’acqua.
Cattivo tempo vuol dire anche aumento del rischio influenza?
Certamente sì, e questo è noto. Ma non bisogna trascurare gli altri inconvenienti sanitari connessi col primo freddo: malumori, insonnia, spossatezza, mal di testa. Si calcola che il 20% degli italiani sia meteoropatico, e il fenomeno riguarda soprattutto gli over 60 che impiegano almeno 24 ore ad adattare i propri bioritmi al clima mutato.
Difficile sottrarsi agli effetti del tempo: è possibile arginarne le conseguenze?
Secondo la Coldiretti, la migliore medicina preventiva è quella che si pratica attraverso l’alimentazione, che deve prevedere in questo periodo verdura, legumi e frutta di stagione in gran quantità. L’autunno offre una ampia varietà di frutta, ma sono anche disponibili - sottolinea Coldiretti - molte verdure tra le quali risultano particolarmente efficaci quelle ricche di vitamina A (come spinaci, cicoria, zucca, fagiolini, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti) ma non vanno trascurati anche i piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché contengono grandi quantità di ferro e fibre.
Dall’autunno c’è da aspettarsi solo effetti negativi per la salute?
No. L’università del New South Wales (Gran Bretagna) ha analizzato le capacità mnemoniche di un gruppo di volontari in diverse condizioni climatiche e ha potuto rilevare che le stesse persone, in giornate fredde e piovose, ricordassero tre volte di più i particolari che invece riuscivano ad memorizzare in giornate calde e limpide. Il freddo, dunque, facilita la memoria e la concentrazione: è questo il momento migliore per studiare e scrivere.