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 2009  ottobre 13 Martedì calendario

IL BUSINESS DEL METANO SAR PI LIBERO

«Il mercato del metano dovrà cambiare: spinto dalla crisi, dovrà ridurre il peso dei contratti di fornitura a lungo termine, regolati, mentre si rafforzeranno i mercati flessibili con partite spot. accaduto con il petrolio, accadrà con il gas. Il problema è per le infrastrutture di trasporto, che sono a rischio», osserva l’economista dell’energia Alberto Clô, docente a Bologna, a capo del centro studi Rie e consigliere d’amministrazione dell’Eni. «Il peggio della crisi economica forse è passato, ma nel settore dell’energia se guardiamo i dati reali ancora in settembre le cifre sono da periodo bellico: il calo di quasi il 7% per i consumi elettrici è confrontabile con il dato del 1945».
Professor Clô, con la domanda cala la produzione?
Ci sono centrali elettriche che producono quasi un terzo della loro capacità; si stima che consumeremo una decina di miliardi di metri cubi di gas in meno, come dieci anni fa. Consumi di metano per 100 miliardi di metri cubi erano previsti nel 2010, mentre se andrà bene ci arriveremo tra una decina d’anni.
Perché il metano è così esposto?
 la principale fonte energetica dell’Italia di oggi, una volta la crisi si sarebbe caricata tutta sul petrolio. Più di metà della produzione elettrica viene dal gas.
Sono a rischio gli investimenti?
Temo che si ripeta com’era avvenuto negli anni 80, quando era diffusa l’idea che "passata ’a nuttata" i prezzi del petrolio avrebbero ricominciato a crescere. Su questa illusione furono varate petroliere e costruite raffinerie. Invece fu un bagno di sangue. Il rischio è grande per chi investe oggi in nuovi gasdotti e rigassificatori. Ben vengano le nuove infrastrutture, ma si sappia che alcune saranno veri flop che non dovranno trasformarsi in oneri impropri sulle bollette dei consumatori. Le politiche intanto incentivano il nucleare, le fonti rinnovabili, risparmi energetici: che si traducono in una riduzione di domanda del gas. Gli investitori hanno bisogno di certezze, non di un piano energetico.
Come cambierà il mercato?
Il mercato spot è sempre meno marginale e le sue quotazioni mostrano le condizioni di domanda e offerta, mentre il prezzo vincolato dei grandi contratti pluriennali è legato al greggio. Quando l’offerta è alta, il mercato libero è più conveniente dei prezzi amministrati, che comprendono il costo della sicurezza di approvvigionamento. Anche il mercato del gas è destinato a seguire quello del petrolio: diventerà più libero.