Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  ottobre 10 Sabato calendario

Borghesia che fu- Alla sua Rosy Bindi, che si chiamava Lady Astor e gli aveva appena detto in Parlamento «se io fossi vostra moglie, vi metterei del veleno nel tè», Winston Churchill rispose impassibile: «E se io fossi vostro marito, lo berrei»

Borghesia che fu- Alla sua Rosy Bindi, che si chiamava Lady Astor e gli aveva appena detto in Parlamento «se io fossi vostra moglie, vi metterei del veleno nel tè», Winston Churchill rispose impassibile: «E se io fossi vostro marito, lo berrei». Spero sopravvivano in noi gli strumenti per cogliere la differenza fra l’ironia di quel perfido scambio di battute e il sarcasmo becero e sessista di espressioni come quella usata l’altra sera in tv da un altro premier, che pure sostiene di rappresentare lo stesso elettorato di Churchill. Un premier che ieri ha avuto il coraggio di accusare il Corriere della Sera di non essere più «il foglio conservatore della buona borghesia» senza chiedersi piuttosto che fine abbia fatto quella borghesia. Milanese, perbenista e un po’ ipocrita, ma solida e laboriosa, spazzata via dall’arrivo di una classe di arrampicatori spregiudicati e volgari che il Corriere non lo leggono perché, essendo moderato, non è abbastanza truculento per i loro gusti. Anche i «buoni borghesi» amavano il piacere e il denaro, ma ne arginavano gli eccessi con l’educazione, senza contrabbandare l’ostentazione continua del proprio interesse privato per sincerità. «Sentiamo la mancanza del Corriere che fu», ha detto il premier. Io sento la mancanza della borghesia che fu, dal cui ultimo campione raccolsi l’aneddoto su Churchill. Si chiamava Indro Montanelli e lasciò il Corriere negli Anni Settanta, quando era davvero «un foglio di sinistra», per tornare alla base non appena la nuova borghesia trionfante lo ritenne troppo anziano e carico di sintassi per rappresentarla.