Stella Cervasio, la Repubblica 11/10/2009, 11 ottobre 2009
Conto alla rovescia su Facebook poi si impicca in casa a 15 anni - Napoli, l´ultimo saluto: arrivo all´aldilà
Conto alla rovescia su Facebook poi si impicca in casa a 15 anni - Napoli, l´ultimo saluto: arrivo all´aldilà. Gli amici: non l´abbiamo capito - Le scuse ai genitori Sul web un gruppo di 1.400 persone lo ricorda nei suoi messaggi - NAPOLI - Ha affidato alla bacheca del social network il suo addio alla vita, ma nessuno l´ha capito. Come molti ragazzi della sua età Carlo, quindicenne di Torre del Greco, pochi chilometri da Napoli, le più grandi confidenze le faceva al computer. «Sto arrivando all´aldilà», aveva scritto in un post lunedì. Ogni ventiquattr´ore aveva tolto un giorno al count down. E giovedì si è stretto al collo una cintura per farla finita. Un gesto che nasconde tristezza e solitudine di cui nessuno si era accorto. Carlo non sembrava depresso. La passione per il calcio e la squadra del cuore, la Turris. Il gruppo degli scout, a Torre del Greco storico impegno per molti teenager. Pieno di vita, di interessi, timido ma che faceva sport, andava bene a scuola, era l´orgoglio dei genitori. Il suicidio ha sconvolto tanto la comunità reale quanto quella virtuale. Su Facebook un gruppo di oltre mille e quattrocento persone lo ricorda nei suoi messaggi. Tra questi, i compagni di scuola, che si rimproverano di non essere riusciti a cogliere le ragioni del disagio del loro amico. Una decisione che ha sconvolto anche la famiglia. Niente lo faceva prevedere. Giovedì Carlo era stato a scuola come sempre. Mai una difficoltà nella sua vita di studente. «Quando arrivi a casa fammi uno squillo», aveva detto la nonna, dove aveva pranzato al ritorno da scuola, in assenza dei genitori entrambi al lavoro. Giunto a casa, il ragazzo ha abbassato la persiana della sua stanza e si è stretto il cappio al collo. A trovarlo senza vita è stato il padre. Sul letto un messaggio di scuse per genitori e amici: «Non è per voi che faccio tutto questo». I compagni di classe non sanno darsi pace: «Leggendo quel conto alla rovescia avevamo pensato che si trattasse di una ricorrenza particolare, il compleanno». Eppure l´ultimo messaggio lasciato nel suo profilo era «addio a questo mondo crudele», pochi istanti prima di togliersi la vita. «Ma già in quel momento era troppo tardi - dice un amico in lacrime - quando abbiamo saputo non potevamo crederci». I genitori hanno appreso degli appelli su Facebook solo dopo la morte del ragazzo. Il motivo resta un mistero. Ora tutti nei messaggi di Facebook lo chiamano "angelo biondo" per ricordare quel ragazzo che amava scherzare e sapeva stare in compagnia. Gli amici della sua scuola hanno partecipato ai funerali e dall´altare uno di loro ha letto una serie di messaggi. «Caro Carlo questa mattina a scuola c´era un´aria immobile, con sguardi persi nel vuoto. Eri un bravo ragazzo, è difficile pensare che quell´angelo biondo non c´è più». Danilo, scrive: «A nome di tutta la classe ti diciamo "scusaci", non possiamo avere idea sul perché del tuo gesto. Spero che ti abbiamo fatto sentire uno di noi». E dice il dirigente della scuola: « giusto che questi siano momenti di silenzio e riflessione nei quali proviamo a darci una risposta su cosa abbiamo sbagliato per evitare che un ragazzo tanto educato potesse arrivare ad un gesto simile».