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 2009  ottobre 10 Sabato calendario

CONDANNATO IL FIGLIO DELLA FILANTROPA ASTOR


 stato il processo che ha portato in tribunale l’alta società americana. Che ha gettato luce sulle faide e il declino d’un simbolodella ricchezza e della filantropia, quello degli Astor. L’ultimo atto di una lunga battaglia legale, cominciata prima ancora della morte nel 2007 della matriarca della grande famiglia, Brooke Astor, all’età di 105 anni, conclusasi adesso con il verdetto di una giuria popolare. Un verdetto che ha trovato il figlio, l’85enne Anthony Marshall, colpevole di truffa per decine di milioni di dollari ai danni della madre ormai gravemente malata. E giunto a coronamento di testimonianze sul maltrattamento della regina della beneficenza offerte da protagonisti dell’élite politica, dei media e del business, da Henry Kissinger a Barbara Walters e Annette de la Renta.
Anzi, la sentenza contro Anthony Marshall, che rischia tra uno e 25 anni di carcere quando il giudice si pronuncerà l’8 dicembre, non ha neppure scritto la parola fine sulla vicenda: da decidere, in separata sede legale, è ancora il destino del patrimonio, stimato in 180 milioni. Un patrimonio che, a seconda del testamento riconosciuto valido, potrebbe costare caro a molte istituzioni: il Metropolitan Museum e la New York Public Library potrebbero perdere o guadagnare dieci milioni.
La dinastia degli Astor è di quelle che hanno fatto la storia del paese: John Jacob Astor fu il primo multimilionario americano, capace ai ammassare, alla sua morte nel 1848, una fortuna nel commercio e negli immobili stimata in venti milioni di dollari, oggi equivalente a 110 miliardi. Brooke Astor era la terza moglie dell’erede di quella fortuna, Vincent. Quando dopo sei anni di matrimonio rimase vedova, prese le redini della fondazione del marito. Le attività filantropiche le valsero nel 1998 la Presidential Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile statunitense. Ma gli ultimi anni della sua vita sono stati ben più mesti: nel 2006 Philip Marshall denunciò suo padre Anthony, accusandolo di maltrattare la nonna ormai afflitta da Alzheimer, rifiutandole adeguate cure. L’azione di Philip fu sostenuta da David Rockefeller e da Annette de la Renta. E portò, in seguito,all’inchiesta della procura distrettuale di Manhattan sulle finanze degli Astor risultata in un processo di cinque mesi con 18mila pagine di testimonianze. Anthony Marshall, secondo l’accusa per accontentare la moglie Charlene, si è reso colpevole di 14 reati: tra questi il furto di quadri e soldi, a cominciare da un milione di dollari in compensi retroattivi per gestire il patrimonio familiare. Soprattutto, ha orchestrato la modifica illegale del testamento: nell’ultima versione, datata 2004, avrebbe ricevuto 60 milioni di dollari.
M.Val., Il Sole-24 Ore 10/10/2009;