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 2009  ottobre 10 Sabato calendario

MEA CULPA DI FRANCE TLCOM


Il governo francese mette pressione alle grandi imprese affinché negozino entro febbraio accordi con i dipendenti per attuare piani di cura e prevenzione contro lo stress sul lavoro. Dopo l’ondata di suicidi a France Télécom (24 nell’ultimo anno e mezzo) e un altro caso, giovedì, al Technocenter di Renault, il ministro del Lavoro Xavier Darcos ha intimato alle aziende con più di mille dipendenti - se ne calcolano circa 2.500 - di fare qualcosa al più presto. Diversamente, sarà pubblicata una lista degli inadempienti: «Siamo sotto la pressione di eventi drammatici- ha ammesso il ministro riferendosi al caso France Télécom - e perciò credo che la trasparenza sia una buona soluzione. Più flessibilità, invece, è stata mostrata nei confronti delle Pmi, alle quali sarà concesso tempo e a cui il ministero fornirà una serie di documenti informativi.
Quanto al caso FT, ieri il presidente del gruppo di tlc, Didier Lombard, ha per la prima volta recitato il mea culpa. In un’intervista alla radio Europe 1, passando dal noi alla prima persona per assumere le proprie responsabilità, ha detto di non aver «preso sufficientemente in considerazione i segnali di disagio che provenivano dal personale ». «Abbiamo sottovalutato un certo numero di parametri umani. A forza di correre dietro la performance, il management locale non aveva più margini di libertà ». Nei giorni scorsi si è dimesso quello che era il numero due di Lombard, Louis-Pierre Wenes, sostituito da Stéphane Richard, destinato a diventare il presidente di France Télécom nel 2011. Lombard ha poi definito «un enorme sproposito», l’uscita con cui parlò di «moda dei suicidi» a France Télécom.