Folco Portinari, prefazione a Ferdinando Petruccelli della Gattina, I moribondi di Palazzo Carignano, Rizzoli 1982 (tratta però da N. Bianchi, Carlo Matteucci e l’Italia del suo tempo, Torino 1874)., 10 ottobre 2009
Lettera di Massimo d’Azeglio, 2 agosto 1861: «La questione del tenere Napoli o non tenerlo mi pare dovrebbe dipendere prima di tutto dai Napoletani, salvo che vogliamo, per comodo di circostanze, cambiare quei principii che abbiamo sin qui proclamati
Lettera di Massimo d’Azeglio, 2 agosto 1861: «La questione del tenere Napoli o non tenerlo mi pare dovrebbe dipendere prima di tutto dai Napoletani, salvo che vogliamo, per comodo di circostanze, cambiare quei principii che abbiamo sin qui proclamati. Sinora siamo andati avanti dicendo che i Governi non consentiti dai popoli erano illegittimi [...] A Napoli abbiamo cacciato egualmente il Sovrano per stabilire un Governo sul consenso universale. Ma ci vogliono, e pare che non bastino, 60 battaglioni per tenere il Regno, ed è notorio che, briganti o non briganti, tutti non ne vogliono sapere. Mi diranno: - e il suffragio universale? - Io non so niente di suffragio, ma so che di qua dal Tronto non ci vogliono 60 battaglioni, e di là sì. Dunque deve esser corso qualche errore [...] Ma ad Italiani che, rimanendo Italiani, non volessero unirsi a noi, non abbiamo diritto di dare archibusate. Avete mai attraversato lo straordinario Aspromonte, oggi? Se no, fatelo con questa lettera in mano»