Varie, 10 ottobre 2009
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Sarrazin Thilo
• Gera (Germania) 12 febbraio 1945. Politico. Della Spd. Già assessore a Berlino, consigliere della Bundesbank, fu espulso nel settembre 2010 a causa dello scandalo suscitato da alcune affermazioni razziste contenute nel suo libro La Germania si distrugge • «Il gasolio per riscaldamento è sempre più caro? Il ministro consiglia di spegnere il termosifone e di indossare un pullover. Il prezzo della benzina sale a dismisura? Il ministro suggerisce di lasciare la macchina a casa e prendere la bici. I sussidi sociali per disoccupati non bastano più per arrivare alla fine del mese? Per il ministro è solo un’esagerazione. Quattro euro al giorno bastano per nutrirsi in modo sano e abbondante e aggiunge: “L’anoressia è certo l’ultimo dei problemi che affliggono i disoccupati tedeschi”. [...] dal 2002 ministro delle Finanze nel governo regionale di Berlino, non è mai stato un campione del “politicamente corretto”. È uno degli esponenti più anomali della socialdemocrazia tedesca e sicuramente quello più odiato da sindacalisti, senza lavoro e dipendenti pubblici, da lui stesso una volta definiti “pigri e puzzolenti”. Sarrazin è un provocatore, come la Germania non ne vedeva dai tempi del leggendario governatore cristianosociale bavarese Franz Josef Strauss. Ma è anche uno dei ministri più stimati ed efficienti del paese. In soli sei anni è riuscito a riportare in pareggio il bilancio cronicamente in deficit della capitale tedesca (non succedeva dal 1956), a ridurre del 20 per cento il numero dei dipendenti comunali berlinesi, senza per questo scatenare una rivolta, e a rimettere in sesto ex aziende municipali e statali come la Banca regionale Ibb o le ferrovie federali Db. “Senza rigore finanziario non è possibile perseguire una politica di sinistra” è il suo credo. Sollevano, invece, accese polemiche le sue continue esternazioni contro disoccupati di lunga data, impiegati fannulloni, cittadini disonesti che saccheggiano le casse dello stato. Soprattutto perché a esprimere queste opinioni è un esponente del governo locale guidato dal sindaco gay Klaus Wowereit e composto da socialdemocratici e postcomunisti della Die Linke: difficile trovare in Germania una coalizione più a sinistra. Sarrazin si considera un socialdemocratico doc: “Un tempo per i lavoratori tedeschi era una questione d’onore arrangiarsi anche con pochi soldi” spiega il ministro. “Amministrare con rigore le risorse dello stato e i soldi dei contribuenti è anche per me una questione d’onore”. Ma dopo la svolta marcatamente di sinistra imposta dal presidente Kurt Beck all’Spd, personalità trasversali come quella di Thilo Sarrazin [...] non trovano più spazio nella famiglia socialdemocratica. [...]» (Walter Rauhe, “Panorama” 21/8/2008) • «[...] In un’intervista uscita [...] sulla rivista culturale Lettre International , ha sostenuto tesi poco ortodosse ma condivise da molti, in Germania. A suo parere, Berlino “non sarà mai salvata dai berlinesi”, schiacciati da una “stupidità” provocata da un eccesso di immigrati e da una politica sinistrorsa. L’alta disoccupazione, per dire, a suo avviso dipende in buona parte dal fatto che “il 40% delle nascite avviene nella sottoclasse”, la quale non prende parte “al normale ciclo economico”: il 70% dei turchi e il 90% degli arabi rifiutano lo Stato, non hanno “alcuna funzione produttiva se non nella vendita di frutta e verdura” e non mandano nemmeno i figli a scuola. Politiche sbagliate — dice — che hanno portato immigrazione dequalificata. A suo parere, invece, solo chi ha qualcosa da dare è benvenuto, «“l resto dovrebbe andare altrove”. Sarrazin dice che da quando Berlino ha perso gli ebrei negli anni Trenta non si è più risollevata nel business e nella cultura: la divisione del Muro e la generazione del ’68 hanno poi consolidato assistenzialismo e stagnazione della città. Risultato: la capitale è sotto la cappa di una politica “plebea e piccolo borghese” [...]» (Danilo Taino, “Corriere della Sera” 6/10/2009).