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 2009  ottobre 09 Venerdì calendario

POLANSKI AMMISE: «SONO UNO STUPRATORE»


Persino lo stesso Polanski, nel 1977, si era dichiarato colpevole dello stupro commesso. quanto emerge dalle trascrizioni dell’interrogatorio, che si è svolto l’8 agosto dello stesso anno, esattamente cinque mesi dopo lo stupro. Come si evince dal testo, di cui riportiamo un estratto, il regista si dichiara consapevole del fatto che, al momento del rapporto sessuale con Samantha Geimer, la stessa aveva solo 13 anni. Polanski è perfettamente a conoscenza di quelli che sono gli elementi necessari ad accusare una persona del reato di ”rapporti sessuali illegali”, ovvero, il fatto che l’altra persona coinvolta abbia meno di 18 anni e che non sia sua moglie. E ancora, il regista ammette che il fatto si è compiuto la sera del 10 marzo 1977 al 12850 di Mulholland Drive, nella Contea di Los Angeles.
all’estero

Oggi il New York Times dedica al caso un editoriale: «Dov’è l’ingiustizia nel portare in tribunale qualcuno che si dichiara colpevole di violenza sessuale e poi si dà alla latitanza, non importa quanto talento possa avere?». Il celebre quotidiano statunitense prosegue: «Non siamo affatto d’accordo, e siamo felici di vedere come altri europei inizino a sottolineare che si tratta solo di un adulto che sfrutta un minore. Polanski si è dichiarato colpevole di tale crimine e deve renderne conto».

Sull’altro fronte Anne Applebaum, una delle firme più autorevoli del Washington Post, vincitrice del premio Pulitzer con un libro sul comunismo e i gulag sovietici, ha espresso il suo parere in merito alla vicenda. In un articolo ha dichiarato che «Polanski avrebbe sofferto abbastanza. Sua madre è morta ad Auschwitz, suo padre a Mauthausen. Lui stesso è sopravvissuto al ghetto di Cracovia. Sua moglie, Sharon Tate, è stata assassinata nel 1969 dai seguaci di Charlie Manson, mentre era incinta all’ottavo mese di suo figlio». Sorpresa: non si era mai sentito nominare l’Olocausto per giustificare un reato di stupro. La Applebaum prosegue: «Roman ha effettivamente commesso un crimine, ma ha già pagato in molti, molti modi. Con la notorietà, le tariffe degli avvocati e le macchie sulla carriera professionale. Non ha potuto far ritorno a Los Angeles nemmeno per ritirare l’Oscar». Martin Scorsese, Woody Allen e Debra Ginger hanno firmato una petizione sul suo comportamento. Whoopi Goldberg ha sostenuto in televisione che «di qualsiasi cosa Polanski sia colpevole, sicuramente non è di vero e proprio stupro».
in carcere

Intanto, il regista resta rinchiuso in un carcere svizzero. Arrestato il 26 settembre a Zurigo, nei giorni scorsi giorni aveva richiesto il rilascio su cauzione.

Secca e immediata, la risposta dell’Ufficio federale di giustizia non si è fatta attendere. Polanski è a rischio troppo alto di fuga. La richiesta di assegnazione a residenza coatta nel suo chalet di Gstaad non è stata accolta.