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 2009  ottobre 09 Venerdì calendario

Dai riti di N’Kono a Ronaldo: quando in gol va la superstizione - Stiramenti? Fratture? Lesioni legamentose? Menischi? Crociati? Cardiopatie? Amebe? Ordinari malocchi? Rivolgetevi allo stregone Pepe

Dai riti di N’Kono a Ronaldo: quando in gol va la superstizione - Stiramenti? Fratture? Lesioni legamentose? Menischi? Crociati? Cardiopatie? Amebe? Ordinari malocchi? Rivolgetevi allo stregone Pepe. Fa miracoli. Assoldato da una misteriosa ex amante tradita o insoddisfatta (si vocifera di Paris Hilton), il sordido professionista dell´occulto sta lavorando da settimane sulla caviglia di Cristiano Ronaldo per la modica somma di 15 mila euro: «Mi sono servito - ha dichiarato ad un giornale portoghese - di una foto del giocatore con la maglia del Real Madrid e di alcuni capi di biancheria intima». La trasmissione della fattura è assicurata dall´uso di oli essenziali non meglio specificati. Per contrastare il voodoo di Pepe il Pallone d´oro si sarebbe rivolto (ma lui smentisce) al «brujo de Fafe», un altro luminare del settore. Intrigo di malocchi per «evitare la fine di una carriera...». Quando si dice l´uomo in più. Quando si dice il calcio che strega. Mondi lontani e invisibili invocati per risolvere casi di domestica rabbia. La nostra squadra è piena di schiappe? Mandiamo qualche accidenti agli avversari o esorcizziamo lo stadio. Sono la nostra bestia nera? Fatturiamoli. E non c´è bisogno di calarsi nelle più recondite realtà della santería, o dell´Africa, né sacrificare pecore e tacchini. Lo scorso anno persero la testa molto più vicino: a Modena. La squadra era in piena zona retrocessione (dalla B alla C) e aveva sulle maglie uno sponsor tutt´altro che edificante (una ditta di pompe funebri). Così i vertici del club chiesero a un esorcista di «bonificare» gli spogliatoi che un emissario del Maligno aveva eletto a sua temporanea dimora terrena. Poco più su, a Mantova, con appena 6 punti nella classifica della serie B, il presidente Lori (è storia di questi giorni) ha presentato ai giocatori e allo staff tecnico un nuovo collaboratore, un signore dallo sguardo vitreo, vestito di nero, addobbato con catene, anelli e sonagli: un santone, tale Julio, si presume uruguayano, convocato espressamente per «agire sull´imponderabile». Julio ha fatto un discorso e ha camminato a lungo sul campo. Vedremo. L´importante è crederci. Come fa, senza darlo troppo a vedere in giro, Maradona. Per il match contro il Paraguay dello scorso settembre, vista la malaparata e il cattivissimo gioco, Diego ha domandato a Veron: «Mi daresti il numero del mago che ti ha aiutato a vincere la Libertadores con l´Estudiantes?». Detto fatto. Ma non ha funzionato. Male è andata anche ai messicani che hanno cercato con ogni mezzo di interrompere la striscia di sconfitte contro gli Stati Uniti: non è bastato il tam tam di malefici. Male è andata a Juan Osco, super sciamano delle Ande. Sotto mentite spoglie, fu addirittura la federcalcio peruviana a chiedergli assistenza per il match contro il Cile che avrebbe potuto qualificare il Perù ai Mondiali del ”98. Fu un tale disastro che Osco venne cacciato a pedate. Un po´ meglio andò al mitico N´Kono, portiere del Camerun già nell´82. Ad una semifinale di Coppa d´Africa 2002, Mali-Camerun, N´Kono, allora ct in seconda, praticò un sortilegio per favorire il suo Camerun circa un´ora e mezzo prima della partita. Lasciò cadere alcuni oggetti sul campo con aria distratta e si infilò nel tunnel. Il Camerun vinse la partita ma lui venne arrestato per pratiche illecite. Prima di un match contro il Kenya, i giocatori della Tanzania vennero informati che non avrebbero ricevuto il premio pattuito perché il denaro era stato già speso per pagare i servizi di uno stregone che avrebbe dovuto spianar loro la strada verso il trionfo. Persero 3-0 e assediarono la federazione per una notte reclamando i soldi. Anche la Spagna un anno fa, quando agli Europei si trovò di fronte l´Italia, si mobilitò nelle alte (o basse) sfere dell´ignoto. Non ricorse ufficialmente alle prestazioni di personaggi «borderline» ma nei negozi di Madrid era possibile acquistare un pupazzetto voodoo con la bandiera italiana stampata sulla pancia. L´«uomo in più», svolazzante, inafferrabile, invisibile, di Oronzo Pugliese, figura pittoresca del calcio italiano in bianco e nero, era il sale. Pugliese non aveva bisogno di maghi. Bastava lui. E a lui bastava spargere sale sul campo. Anconetani, presidente del Pisa in A, una volta lo imitò per eccesso e si portò dietro 26 kg di salgemma. L´«uomo in più» di Liedholm era Mario Maggi, guaritore e veggente di Busto Arsizio a causa del quale la Roma finiva spesso in ritiro da quelle parti. Celebre l´esternazione del mago dopo la finale di Coppa Campioni persa col Liverpool: «Solo quella volta non mi dette retta: gli dissi che la Roma sarebbe andata ai rigori ma che lui non avrebbe dovuto mandare sul dischetto né Conti né Graziani». I romanisti ancora non si danno pace.