d. p. (Daniela Preziosi) il manifesto 06/09/2009, 6 settembre 2009
CORSIVI - L’ARITMETICA CREATIVA DI PIERO FASSINO
L’aveva messo per iscritto per l’Unità, in un pezzo che era stato pubblicato domenica. Poi, deluso della poca eco che aveva avuto la cosa, Piero Fassino ieri ha convocato una conferenza stampa. Per chiedere ai giornalisti di seguirlo nel seguente ragionamento: fin qui è finita 55 a 36, o 57 a 37, ovvero Bersani e Franceschini nella competizione interna al partito hanno circa 20 punti percentuali di distacco. Ma fermarsi a questo muto dato aritmetico sarebbe «limitato e fuorviante». La monumentale forbice fra i due, dice, sarebbe il risultato di «un divario in voti assoluti molto più contenuto di quanto le percentuali facciano credere». Seguono dettagli: 500 voti nelle Marche, 1500 in Umbria, 3mila in Toscana, una valanga, «la metà dei suoi voti», nelle regioni del sud. Quindi, conclude il sabaudo ex segretario del Pd, è vero che Bersani ha preso 85mila voti in più di Franceschini. Ma il 25 ottobre «i candidati hanno le stesse chance» di essere eletti.