St. F., La Provincia di Como, 7/9/2009, 7 settembre 2009
Un bambino di 11 anni. Figlio unico di un rappresentante e di un’insegnante, «sereno, circondato da tanto affetto», viveva coi genitori alla periferia di Como e con l’inizio dell’anno scolastico (frequentava la prima media, con buon profitto) aveva chiesto le chiavi di casa, che i genitori gli avevano concesso
Un bambino di 11 anni. Figlio unico di un rappresentante e di un’insegnante, «sereno, circondato da tanto affetto», viveva coi genitori alla periferia di Como e con l’inizio dell’anno scolastico (frequentava la prima media, con buon profitto) aveva chiesto le chiavi di casa, che i genitori gli avevano concesso. L’altro giorno come d’abitudine dopo la scuola tornò a casa, scaldò il cibo che la mamma gli aveva lasciato, sparecchiò tavola, riassettò la cucina, quindi andò nella sua cameretta, legò il capo di una corda all’asta della tenda, l’altro capo se lo legò attorno al collo, e si lasciò soffocare. Un biglietto per la madre, in cui la ringrazia di «tutto quello che hai fatto per me». A trovarlo che penzolava, verso le 17, fu proprio la mamma, al rientro dal lavoro. Primo pomeriggio di martedì 6 ottobre in un appartamento nella periferia di Como.