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 2009  ottobre 07 Mercoledì calendario

Tamim Suzanne

• Beirut (Libano) 23 settembre 1977, Dubai (Emirati Arabi Uniti) 28 luglio 2008. Cantante • «La scena della sua morte, così come l’hanno raccontata [...] i media libanesi, sembrava uscita da un film di serie B: la star della canzone araba scomparsa da mesi dai palcoscenici per problemi personali e con la giustizia, ricompare misteriosamente in un appartamento della zona più in di Dubai. Morta. Uccisa da una serie di coltellate vibrate su tutto il corpo e sfigurata - secondo Gulfnews prima di morire - da un profondo taglio sul viso. Ma non è un film [...]. Qualche giornale locale ha parlato di un misterioso uomo iracheno con cui Suzanne sembra avesse una relazione. Altri hanno collegato la morte alle tante feste private che si tengono a Dubai, dove i ricchi scheicchi locali amano intrattenere gli ospiti con la musica delle giovani stelle libanesi, le più amate nel mondo del pop arabo. [...] dopo aver raggiunto la notorietà nella seconda parte degli anni ”90, la cantante aveva conosciuto un periodo di crisi, coinciso con il divorzio dal primo marito. Le nozze con il produttore Adel Matouk e una canzone - Amanti - dedicata all’ex premier libanese Rafiq Hariri [...] avrebbero dovuto rilanciarla, ma anche il secondo matrimonio era presto entrato in crisi e Matouk aveva impedito alla moglie di continuare a cantare, citando un contratto di esclusiva con la sua casa discografica che lei aveva firmato prima delle nozze. Di lì, per Suzanne era stata una continua fuga, di paese in paese, di tribunale in tribunale, per combattere contro il marito e tornare in scena. [...]» (Francesca Caferri, ”la Repubblica” 31/7/2008) • «La soap opera [...] è arrivata al capolinea. Gli ingredienti dell’intrigo c’erano tutti: la bellissima attrice trovata morta ammazzata e l’amante, l’uomo d’affari intoccabile, subito sospettato del feroce delitto. [...] la Corte d’Assise del Cairo ha condannato all’impiccagione il deputato egiziano e imprenditore edile Hisham Talaat Mustafa per l’omicidio di Suzanne Tamim [...] Mustafa [...] è molto vicino a Gamal, il figlio del presidente egiziano Hosni Mubarak. Il magnate dell’industria del mattone [...] era stato accusato di avere pagato due milioni di dollari ad un ex poliziotto (anche lui condannato a morte) per uccidere Tamim. Lo avrebbe fatto per gelosia: aveva scoperto che la donna, in segreto, incontrava un pugile iracheno.[...]» (’La Gazzetta dello Sport” 22/5/2009).