Raffaele De Cesare, La fine di un regno, Longanesi 1969 p. 420, 7 ottobre 2009
«A Napoli si nasce avvocati» (Raffaele De Cesare). «Ferdinando II aveva un’invincibile antipatia per gli avvocati, e poiché non aveva ingegno atto a distinguere, li confondeva in un solo sentimento di disprezzo e li chiamava tutti paglietti, attribuendo alle loro ciarle e alle loro iperboli i fatti del 1848
«A Napoli si nasce avvocati» (Raffaele De Cesare). «Ferdinando II aveva un’invincibile antipatia per gli avvocati, e poiché non aveva ingegno atto a distinguere, li confondeva in un solo sentimento di disprezzo e li chiamava tutti paglietti, attribuendo alle loro ciarle e alle loro iperboli i fatti del 1848. E forse non aveva torto: e il Settembrini, che scrisse nell’ergastolo di Santo Stefano le Ricordanze della sua vita, si trovò d’accordo col re! Parlando della catastrofe del 15 maggio, Settembrini rivolse agli avvocati quella terribile apostrofe: o avvocati, anzi paglietti, voi meritate la servitù! E più tardi Luigi Amabile li chiamò branco d’inetti e vera cagione dei guai politici e della infelicità del Reame» (ibidem, pag,. 354)