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 2009  ottobre 06 Martedì calendario

L’ALBUM DI FAMIGLIA DI BEAUTIFUL: AMORI, NOZZE E LUTTI


Se finora vi eravate astenuti, recuperare non sarà facile. Il club non è di quelli dove basta bus­sare e vi sarà aperto. Perché «Beauti­ful » non è una soap, è una scelta di vita. Chiede un impegno non da po­co: metter su famiglia. Oltre la tua, un’altra, di cui occuparti ogni gior­no, finché morte non ci divida. Non sarà facile. I Forrester non sono gen­te comune, non pensano, non agi­scono in modo comune. Per dirla con l’ultimo disco di Ridge, storico seduttore della compagnia, e a tem­po perso pure cantante in una band di nome Player, quel che vi aspetta oltre quella soglia è di finire come lui: «Lost in reality».

Detto ciò, per chi volesse arri­schiarsi e non ha alle spalle una debi­ta militanza (la serie è nata sull’ame­ricana CBS nell’87, autori i geniali co­niugi Bell), ovvero le 5500 puntate trasmesse dal ”90 su Raidue e dal ”94 su Canale 5, una scorciatoia esiste. Un libro, «Beautiful-La storia com­pleta » (Giunti, 19,5 euro) è il tentati­vo temerario di ricapitolare in 192 pa­gine e ancora più foto quel vorticoso groviglio di vite, amori, tradimenti, agnizioni, matrimoni e funerali, che hanno fatto di Beautiful la soap più seguita del pianeta, Emmy Award 2009 per il miglior serial drammati­co, trasmessa in 110 Paesi.

Per i neofiti un suggestivo viati­co, per i seguaci un sorprendente ri­spolvero di ricordi. Perché, a meno che non siate Pico della Mirandola, la sfida alla memoria, a riannodare tutti quei bandoli di una matassa impazzita, è davvero impossibile. Provare per credere a sfogliare una delle sezioni più ghiotte del volu­me, quella dedicata ai fiori d’aran­cio. Senza sbirciare, quiz facile faci­le: quante volte si è sposata Brooke e con chi? Dieci, risponderanno i più esperti. No, undici. L’ultima qualche puntata fa. Di nuovo con Ri­dge. E poiché è la quinta volta che i due convolano e ormai anche i loro cari non ne possono più, giusta­mente hanno deciso per una ceri­monia intima: solo loro, un cuore di sabbia e il mare. Peccato che quel romantico scambio di voti sia destinato a infrangersi come onda sulla riva. L’unione verrà decretata non valida, tutto da rifare.

Come ogni album di nozze che si rispetti, anche qui le foto suscitano commozione e ilarità. Effimere pro­messe di fedeltà e di eternità avvol­te in nuvole di tulle, bouquet sun­tuosi, baci appassionati. Con le sfila­te di moda e gli strazi ospedalieri, i matrimoni sono i cardini della so­ap. Cerimonie sfarzose, spesso orga­nizzate magicamente da un giorno all’altro, forse per paura di perdere il turno. Quasi sempre in casa, tra­sformata in cattedrale da tripudi flo­reali e colonne sonore. Un lusso a basso costo, ai maghi del set basta­no pochi dettagli, un quadro finto rinascimentale, un busto finto ro­mano, una cascata di rose, ed è subi­to Beverly Hills.

E così, foto dopo foto, i volti dei protagonisti segnati dalle rughe e dalle plastiche in tempo reale, ecco Ridge che sposa Caroline, poi Broo­ke e poi Taylor e di nuovo Brooke... Taylor che sposa Ridge e poi Nick, Nick che sposa Brooke e anche sua figlia Bridget, Brooke che, per non far torto a nessuno, sposa Ridge, suo fratello Thorne e il loro padre Eric. Che a sua volta è marito di Ste­phanie e attualmente di Darla, sorel­la di Brooke...

Tutti con tutti. Almeno una volta, in una sorta di girotondo eroti­co- amoroso, da far impallidire La ronde di Schnitzler. Un’amoralità in­discriminata che sfiora senza tema l’incesto e la poligamia, che incap­pa nello stupro ma evita l’omoses­sualità. Unico tabu di una soap che ha fatto lanciare anatemi a più di un parroco, nonostante i suoi disin­volti protagonisti si dichiarino pala­dini strenui della «famiglia». Intesa come valore assoluto benché allar­gata a dismisura, roccaforte patri­moniale e clan «mafioso» da cui, una volta entrato, non uscirai più.

Neanche con un miracolo, even­to piuttosto comune da quelle par­ti, che fa di Beautiful la Lourdes del­le soap. E anche di più, visto che non solo abbondano guarigioni im­possibili, ritorni subitanei da coma profondo, cuori malatissimi restau­rati in un battibaleno, ma persino resurrezioni dalla tomba. Quando Ridge si incaponisce a far riaprire la bara dove Taylor è morta e sepolta per tutti, questa risulta vuota come in un racconto di Poe, mentre il fan­tasma di lei gli ap­pare alle spalle. E se lui non ci resta secco, anche que­sto è un miracolo.

Qualcuno torna dal­l’al di là, qualche al­tro ci resta davve­ro. Nella fiction e nella vita. Come è successo a Michael Fox, che interpreta­va il sarto Saul, scomparso sul se­rio nel ”96 e sul se­rio compianto dal resto del cast in una puntata ai con­fini della realtà.

Mentre la rossa Darlene Conley, simpatica e esube­rante Sally Spectra, se n’è andata nel gennaio 2007 ma per Beautiful non è mai morta. La versione uffi­ciale dice che si è ritirata in un al di là pagano: una villa in Costa Azzur­ra, zeppa di whisky e bei ragazzi, co­me piaceva a lei.

Quanto al futuro, i gossip annun­ciano un nuovo riavvicinamento Ri­dge- Taylor, un nuovo fidanzamen­to Nick-Bridget, un nuovo fanta­sma, Caroline Spencer (ma è sua so­rella Karen, uguale uguale alla de­funta). Negli Usa si sono spaventati già. In Italia accadrà dopo Natale.