Varie, 6 ottobre 2009
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Fontana Gaetano
• Buccheri (Siracusa) 9 maggio 1949. Costruttore. Direttore generale dell’Ance • «’Abbiamo fatto bingo”. Ecco come l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, già segretario abruzzese del Partito democratico, accolse [...] anni fa la nomina di Gaetano Fontana (’Una personalità eminente degli alti vertici ministeriali, un autentico civil servant”) a commissario per la gestione dei fondi dei Giochi del Mediterraneo 2009. [...] è arrivato al vertice dell’organizzazione dei costruttori nel marzo 2008 in sostituzione di Carlo Ferroni (che aveva occupato quel posto ininterrottamente dal 1986, per ben ventidue anni) dopo essere passato senza colpo ferire dall’altro lato della barricata. In precedenza era infatti quella che si può definire la controparte, sia pure tecnica, degli imprenditori edili: direttore generale del ministero delle Infrastrutture, con alle spalle una prestigiosa carriera istituzionale. Il suo curriculum ci informa che è stato consigliere di Palazzo Chigi al tempo dell’ultimo governo di Giulio Andreotti e del primo esecutivo di Giuliano Amato. Quindi nel gabinetto dei ministri dei Lavori pubblici, da Francesco Merloni a Roberto Radice negli anni caldi che vanno dal 1992 al ”94, infine direttore generale del dicastero. Incarico mantenuto con sette diversi ministri: da Antonio Di Pietro (1996) ad Antonio Di Pietro (2008). Quanto ai suoi rapporti con la politica, non gli sono mai mancati gli estimatori nel centrosinistra. Non bastassero gli attestati di stima di D’Alfonso, il suo nome per l’incarico di commissario ai Giochi del Mediterraneo di Pescara fu proposto dall’ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, e recepito con soddisfazione dall’allora sottosegretario allo sport, Giovanni Lolli, diessino aquilano. Ma Fontana non ha mai avuto accesi nemici neppure nello schieramento opposto: è rimasto direttore del ministero per dodici anni, durante i quali ha avuto riconoscimenti bipartisan. Nel 2002, durante il secondo governo di Silvio Berlusconi, il ministro Pietro Lunardi gli diede i gradi da capo dipartimento, i più elevati dell’amministrazione. Certo, negli anni da commissario a Pescara qualche urlo del centrodestra s’è pure sentito. Ma più come atto dovuto che come concreta manifestazione di ostilità. [...]» (Sergio Rizzo, ”Corriere della Sera” 6/10/2009).