Francesco Manacorda, La stampa 5/10/2009, 5 ottobre 2009
FININVEST CERCA DI EVITARE IL KO
Legali e uomini della finanza al lavoro da questa mattina su due schieramenti opposti. In via Ciovassino, nel cuore di Milano, gli avvocati della Cir cercheranno di capire come accelerare al massimo l’esecuzione della sentenza esecutiva che attribuisce alla società un risarcimento di 750 milioni di euro per la vicenda del lodo Mondadori. A qualche centinaio di metri di distanza, nella sede Fininvest di via Paleocapa, gli esperti del Biscione studieranno la strategia contraria - frenare l’esecuzione immediata della sentenza predisponendo intanto il ricorso in Appello - mentre i «maghi» dei numeri cercheranno di capire gli effetti di un eventuale buco di 750 milioni nell’impero della famiglia Berlusconi e per riflesso nelle principali società in cui Fininvest ha partecipazioni di maggioranza: Mediaset, Mediolanum e per l’appunto Mondadori, oltre al Milan che non è quotato. In mezzo a tante offensive giudiziarie, c’è da giurarci, anche la Borsa si metterà in moto: prevedibile una fiammata sulla Cir, la finanziaria che il gruppo De Benedetti controlla con il 45% del capitale, beneficiata dalla sentenza. Ma i tempi di conclusione della vicenda rischiano di mitigare l’entusiasmo del mercato .
Proprio i legali della Fininvest, guidati dal professor Romano Vaccarella, hanno infatti come primo obiettivo quello di depositare un’istanza di sospensione dell’esecutività della sentenza. Stamattina ritengono di poter acquisire le motivazioni della decisione firmata dal giudice Raimondo Mesiano, poi partirà la richiesta di uno stop temporaneo mentre si prepara il ricorso in Appello. In casa Cir, invece, si prevede di chiedere una copia autentica della sentenza di Mesiano, disponibile probabilmente nei prossimi giorni. Con quel documento in mano partirà poi la richiesta di risarcimento ufficiale alla Fininvest, che potrebbe essere anticipata da una comunicazione informale.
Probabile che la vicenda si trascini per le lunghe. Ma in ogni caso quella cifra di 750 milioni stabilita come risarcimento può avere effetti sensibilissimi, e ovviamente speculari, nel passaggio da un gruppo all’altro. Che cosa rappresenta dunque la somma per la Fininvest, controllata a sua volta da una rete di holding familiari che oggi attribuisce al Cavaliere il 63% delle azioni e divide il restante 37% in parti eguali tra i cinque figli?
In poche parole i 750 milioni sono poco più di tutta la liquidità in cassa al gruppo: oggi, a livello di holding ci sono 720 milioni di liquidità - soldi disponibili o impegnati in attività liquidabili a breve - e 1.350 milioni di indebitamento. Se per ipotesi l’ufficiale giudiziario dovesse bussare in via Paleocapa con un decreto ingiuntivo, la liquidità scenderebbe sottozero per una trentina di milioni e il debito consolidato salirebbe a 2,2 miliardi. Questo senza toccare i dividendi che vanno a Silvio Berlusconi e ai suoi figli, ma peggiorando il livello di salute finanziaria. Se invece si volesse rapportare la cifra agli utili - da cui vengono le cedole che i Berlusconi incassano ogni anno - il conto è presto fatto: nel 2006 l’utile della capogruppo è stato di 328 milioni, l’anno successivo di 316, nel 2008 di 131 milioni. In tutto fanno 773 milioni, poco più della cifra «incriminata».
Alla possibile voragine in casa Berlusconi corrisponde la prospettiva di una valanga di denaro tra le mura di Cir. I soliti 750 milioni sono quasi otto volte l’utile 2008 della holding, pari a 95,5 milioni. In termini più concreti una trasfusione di liquidità di questa portata abbasserebbe l’indebitamento Cir, a fine giugno pari a 1.678 milioni, sotto il miliardo di euro. Proprio sotto il peso del debito, e la minaccia di un calo del rating, finì schiacciato lo scorso autunno il progetto di scissione delle attività editoriali, che secondo i vertici del gruppo avrebbe creato valore. Certo, una riproposizione del piano in caso di incasso del risarcimento non sarebbe automatica, ma quello che potrebbe arrivare da via Paleocapa a via Ciovassino è comunque un bel pacco regalo.