Maria Grazia Bruzzone, La stampa 5/10/2009, 5 ottobre 2009
6 DOMANDE A MARCO TRAVAGLIO
Allora, Travaglio, com’è andata la manifestazione?
«Fantastica. E’ bello vedere manifestare in migliaia non per i soldi ma per un principio costituzionale, l’articolo 21. Come ai tempi dei Girotondi per l’indipendenza della magistratura».
I Girotondi, appunto. Le star eravate voi, giornalisti della tv, più dei politici. E’ cosi?
«Meno male che gli organizzatori non erano i politici. Io comunque ho fatto una passeggiata, me ne sono andato quando ho sentito Onida dire che Feltri è un grande giornalista».
Le sembra giusto andar via da una manifestazione sulla libertà di espressione perché non condivide un’opinione?
«Ero lì per sentir parlare di libertà di espressione, non per sentir elogiare Feltri che aveva appena titolato ”Chiudete Annozero”. Ero sconcertato. Per me grandi giornalisti sono Montanelli, Biagi, Pintor».
Il Riformista scrive che Montanelli non sarebbe sceso in piazza: i giornalisti che si schierano tradiscono il mestiere.
«Poveri sciocchini. Montanelli quando fondò La Voce organizzò a Milano una manifestazione sulla libertà di informazione, il 12 luglio 1994. Berlusconi, con le sue tv, era diventato premier e aveva appena preso in mano la Rai. La cosa faceva ancora effetto».
Minzolini direttore del Tg1. Che ne pensa?
«Deve essere posseduto. Non è certo il Minzolini cronista irriverente e spettegolante che una volta origliava dai palazzi. Io comunque non invoco censura. Spero anzi che vada in onda tutti i giorni così anche i più duri capiranno perché sta lì».
Editoriale fazioso del Tg1bilancia quello di Travaglio?
«Io non sono fazioso. Dico cose vere, che caso mai ”non andrebbero dette”, e comunque poi sono lì a rispondere alle contestazioni. Il Tg1 è sempre stato il tg dei poteri forti. Oggi è un tg proprietario. Una Pravda personale».