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 2009  ottobre 05 Lunedì calendario

Vick Michael

• Newport News (Stati Uniti) 26 giugno 1980. Giocatore di football americano. Quarterback. Dal 2009/2010 ai Philadelphia Eagles. Cresciuto in un quartiere malfamato, come tanti ragazzini poveri trovò rifugio nello sport. Già al liceo divenne famoso per la sua grande rapidità, venendo soprannominato «Proiettile». Nel 1999 accettò una borsa di studio da Virginia Tech. Il suo debutto fu memorabile: contro James Madison segnò 3 touchdown in poco più di un quarto. Dopo due anni con gli Hokies, decise di passare ai pro’, venendo scelto dagli Atlanta Falcons con il numero 1 nel draft Nfl del 2001, diventando anche il primo afroamericano chiamato come prima scelta assoluta. In 6 stagioni con i Falcons mise a segno 71 touchdown su lancio e 21 su corsa, la sua specialità. Suo infatti il record per yard corse in stagione da un quarterback, 1039 nel 2006. Nel 2007 fu condannato a 23 mesi per aver organizzato combattimenti clandestini tra cani e per aver soppresso con metodi brutali alcuni animali. Ha passato 18 mesi in un carcere federale scontando l’ultima parte della pena agli arresti domiciliari • «[...] uno dei giocatori più entusiasmanti che la lega pro’ del football Usa aveva visto negli ultimi 10 anni [...] il caso Vick aveva scandalizzato l’America: star della palla ovale arrestata per aver organizzato combattimenti clandestini di cani. Non certo per denaro, di quello Michael ne aveva fin troppo, con un contratto decennale da 130 milioni di dollari firmato nel 2005. Colpa delle cattive compagnie. “Puoi togliere il ragazzo dal ghetto ma non il ghetto dal ragazzo” dice un vecchio adagio statunitense che calza a pennello per Vick, cresciuto tra i proiettili e le siringhe di un quartiere povero di un paesino della Virginia con un soprannome che è tutto un programma, “Bad News”, cattive notizie. La gente, animalisti in testa, era scesa in strada, tutti a dar addosso all’untore. Che commise anche il grande errore di mentire [...] “Cani? Io? Mai visti!”. Una volta preso con le mani nella marmellata, non gli restò che chieder scusa. Troppo tardi. La giustizia volle farne un esempio, per dimostrare che al viziato campione dello sport non tutto è permesso: 23 mesi da passare in un carcere della Contea di Sussex, Virgi nia. I quasi 25 milioni di dollari l’anno che Michael intascava tra contratto con i Falcons e sponsorizzazioni, svanirono in un’istante. Il quarterback fu anche costretto a restituire ad Atlanta i 4 milioni di bonus ottenuti alla firma del contratto. Così, nel luglio 2008, arrivò la richiesta di fallimento personale [...]» (Massimo Oriani, “La Gazzetta dello Sport” 10/8/2009).