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 2009  settembre 05 Sabato calendario

CHIRURGIA ESTETICA, LE NUOVE POLIZZE


Una delle attività professionali più rischiose è quella che riguarda gli specialisti in chirurgia estetica. Ed è anche in ragione di ciò che le società assicuratrici che prestano tale garanzia applicano tariffe tanto più elevate quanto più risulta evidente la probabilità di rischio. A volte può succedere che per questo tipo di copertura qualche società rinunci alla relativa assunzione, anche se il professionista è disponibile a versare premi consistenti. Facciamo una carrellata sulle varie combinazioni previste in questo importante settore.
Per i danni estetici e fisionomici limitatamente ai chirurghi esercenti la chirurgia estetica e per una copertura di 5 mila euro per ogni sinistro, il premio che il sanitario dovrebbe pagare si può aggirare attorno ai 15 mila euro l’anno. In questa garanzia, come detto, sono inclusi i danni estetici e fisionomici, purché determinati da errore tecnico nell’intervento, con esclusione, comunque, dalla garanzia per la pretesa per mancata rispondenza dell’intervento all’impegno di risultato assunto dal cliente. In parole povere, se il risultato finale dell’intervento non corrisponde alle aspettative del cliente (ad esempio, se il fine dell’operazione era quello che la sua fisionomia doveva essere identica a quella, poniamo, di Madonna), la formula assicurativa non entra in funzione.
Il danno estetico può rientrare nelle formule non specifiche del settore assicurativo privato dove, inoltre, i premi di polizza risultano assai più ridotti di quelli riservati al danno specifico. Infatti, se si tratta di danno estetico e fisionomico per chirurghi non esercenti la chirurgia estetica, il costo della polizza può ridursi a 2 mila euro l’anno.
I costi assicurativi, sempre in tema di comparto sanitario, è anche quello del medico specialista che non effettua interventi chirurgici (medico anestesista) dove, proprio in virtù delle probabilità di rischio, la tariffa assicurativa che viene, in genere, applicata, non è indifferente.
Può accadere che per le medesime possibilità di copertura, possano esistere anche due polizze: quella stipulata dal professionista e l’altra accesa direttamente dalla clinica o dall’ospedale dove il professionista svolge la sua attività.