http://utenti.lycos.it/storiaedintorni/vittorio.htm, 4 ottobre 2009
VITA DI VITTORIO EMANUELE II - 7
Il Re e le sue donne
Continua la relazione tra Vittorio e Rosina. Vi è grande affiatamento tra loro, e sono anche simili per rozzezza e modi di fare. Rosina è perfettamente consapevole del fatto di non essere l’unica donna della vita dell’amante, tuttavia non si preoccupa troppo di tenere lontane eventuali rivali: le basta mantenere il suo posto di "privilegiata", oltre a ciò Vittorio può fare quello che desidera. Questa relazione non è più segreta, molti ministri, e anche Cavour, tentano invano di convincere il re Savoia a troncare i legali con la contadina: in fin dei conti, è questa l’unica sconfitta in cui il conte Camillo Benso si trova di fronte durante la sua lunga carriera. Egli tenta addirittura di trovare le prove, servendosi di informatori, di una seconda relazione di Rosa con un uomo diverso dal re: per un certo periodo circolano voci su un gioielliere che la frequenterebbe, smentite da Rosina stessa che gode della fiducia di Vittorio. Egli decide di effettuare ricerche per conto proprio, ma solamente per mettere a tacere il Parlamento. Lo stesso Napoleone III viene a conoscenza della relazione ed è deciso a saperne di più: a lui Vittorio Emanuele risponde di essere follemente innamorato e non avere nessuna intenzione di abbandonare la Vercellana, a dispetto della sua posizione politica: l’unico particolare falso sul loro rapporto è quello riguardante il grado e ruolo militare del padre di Rosina, per difendersi in parte e dimostrare non trattarsi di una scappatella con una semplice "contadinotta". Ecco le parole di Vittorio:
Se poi si sono riportate all’Imperatore voci calunniose sul suo conto, digli che rispondo sul mio onore dell’integrità della sua vita, e se noi abbiamo una colpa, è solo quella di esserci amati alla follia per 12 anni. E’ figlia di un cavaliere dell’Impero che ora ha 80 anni, cavaliere dell’Ordine di San Lazzaro e di numerosi altri, che si è coperto di ferite sui campi di battaglia del tuo illustre zio. Gli ho giurato di non abbandonare mai sua figlia, che costituisce la felicità di questo vecchio capitano.
Per quanto riguarda le altre relazioni del sovrano sono tutte marginali e con un finale meno roseo; se ci occupiamo di Laura Bon, sappiamo che viene allontanata dal re per evitare alcuni controlli. Aiutata da ministri vari, compreso Cavour, che sperava di trovare in lei un aiuto contro Rosina, si stabilisce a Firenze, dove continua le sue rappresentazioni. Il suo amore per Vittorio non svanirà mai. Le due donne appena citate non sono le uniche ad avere avuto un figlio dall’amante, all’elenco bisogna aggiungerne altre di minor fama. Una è la baronessa Vittoria Duplessis, lontana discendente dei duchi di Richelieu, che tenta con ogni mezzo di tenere la propria bambina "all’oscuro dei riflettori", ma soprattutto tace il nome del padre. Un’altra è la "maestrina di Frabosa", di cui non sappiamo il vero nome, donna di oscuri natali anch’ella madre di un figlio regale, nato nel luglio 1858 a Mondovì. Il bambino viene chiamato Donato Etna. Nell’elenco bisogna includere Virginia Rho, il cui primogenito nasce nel 1861 ed è battezzato come Vittorio Emanuele Rho Guerriero. Poco dopo arriva anche una figlia femmina, Maria Pia. La loro esistenza trascorre alquanto felicemente, e comunque con più mezzi rispetto ai figli di Laura Bon, conducenti una vita misera.
Il fulcro del cuore reale rimane, sempre e comunque, Rosa Vercellana: l’11 aprile 1859 Vittorio Emanuele la nomina contessa di Mirafiori e Fontanafredda.