Roberto Rizzo, Corriere della sera 2/10/2009, 2 ottobre 2009
Suicidio con testamento biologico E i medici la lasciano morire- Ha scritto che non voleva essere salvata, poi ha preso il veleno MILANO – Si è suicidata ingerendo dell’anticongelante e impedendo ai medici dell’ospedale di soccorrerla
Suicidio con testamento biologico E i medici la lasciano morire- Ha scritto che non voleva essere salvata, poi ha preso il veleno MILANO – Si è suicidata ingerendo dell’anticongelante e impedendo ai medici dell’ospedale di soccorrerla. Aveva firmato un testamento biologico nel quale dichiarava la sua volontà di uccidersi chiedendo di non essere salvata. la storia di Kerrie Wooltorton, 26 anni, inglese di Norfolk, suicidatasi nel settembre di due anni fa. la storia del primo essere umano che, senza essere in una situazione terminale, ha appositamente utilizzato il testamento biologico per suicidarsi. Volontà rispettata dal personale medico del «Norfolk and Norwich Hospital» dove Kerrie era arrivata dopo aver ingerito il veleno. Volevano salvarla ma non lo fecero per paura di essere incriminati per violenza in quanto la ragazza, al momento del ricovero, sapeva quel che stava facendo e aveva le capacità mentali per rifiutare le cure. Kerrie morì dopo 24 ore. Il caso ha aperto un feroce dibattito in Inghilterra dove il living will , il testamento biologico, non è espressamente riconosciuto dalla legge ma è un istituto della cui validità la giurisprudenza non dubita dal 1993, dal «caso Blond», una vicenda simile a quella di Eluana Englaro. E i medici che non rispettano il living will rischiano la radiazione dall’albo. La famiglia Wooltorton non ha mai smesso di criticare l’operato dei medici sostenendo che avrebbero dovuto salvarla in ogni caso. Anche se Kerrie aveva deciso di morire da tempo prima. Era depressa, molto depressa, perché non poteva avere figli. L’inchiesta ha stabilito che nel suo ultimo anno di vita aveva tentato per ben nove volte il suicidio sempre con il solito sistema, il veleno. Il 15 settembre 2007 aveva redatto il suo testamento biologico dichiarando che era «cosciente al cento per cento di quelle che sarebbero state le conseguenze» del gesto e che non voleva essere salvata. Tre giorni dopo, il 18 settembre, aveva chiamato un’ambulanza dicendo che aveva appena ingerito del veleno. Portata d’urgenza in ospedale, la ragazza aveva esibito il testamento biologico dicendo che era arrivata lì solo per morire. Aveva chiesto di essere ricoverata in una stanza da sola e che nessuno le impedisse di morire. «Sapeva perfettamente cosa stava facendo mentre scriveva il suo testamento biologico », ha dichiarato Melanie Miller, un’amica della Wooltorton, al Daily Telegraph che ha reso pubblica la vicenda. «Kerrie non era stupida», ribadisce la Miller. Non lo era, aveva solo deciso di suicidarsi avvalendosi della legge.