Stefano Vespa, Panorama, 8 ottobre 2009, 8 ottobre 2009
”Cosa posso fare per restaurare questa bellissima chiesa?”. Era l’8 luglio quando il presidente Barack Obama, giunto per il G8, visitò il centro dell’Aquila distrutto dal terremoto e pronunciò quelle parole davanti a San Marco e a molti testimoni
”Cosa posso fare per restaurare questa bellissima chiesa?”. Era l’8 luglio quando il presidente Barack Obama, giunto per il G8, visitò il centro dell’Aquila distrutto dal terremoto e pronunciò quelle parole davanti a San Marco e a molti testimoni. In mattinata Michelle Obama voleva adottare la chiesa di S. Maria Paganica. Ma, a oggi, gli Stati Uniti non hanno ancora onorato la promessa. E non sono i soli. Mentre vengono consegnate a tempoi di record le prime case antisismiche costruite dalla Protezione civile, secondo l’impegno preso dal governo dopo il terremoto di aprile, gli annunciati aiuti internazionali per restaurare monumenti danneggiati arrivano solo parzialmente. La Cina ”farà qualcosa”, il Giappone ha inviato degli esperti. Nulla, però, di concreto. Il presidente dell’Istituto per il credito sportivo, Andrea Cardinaletti, ammette contatti per la chiesa di San Filippo, ”però siamo una banca pubblica…”. Il cui impegno però è sul sito di Palazzo Chigi. L’Australia ha preferito le scuole a una chiesa. Ma ci sono anche buone notizie: la Germania ha stanziato 3 milioni per la chiesa di Onna, la Francia 3,2 per quella del Suffragio; 5 la Regione Veneto per San Marco; la Russia attende documenti dall’Italia. E ancora: Trieste spenderà 250 mila euro per la chiesa di San Pietro e il sindaco Roberto Dipiazza conta di averne altrettanti dalla Fondazione Cassa di risparmio. Il Fai salverà un simbolo, la Fontana delle 99 cannelle, con l’appello su www.fondoambiente.it. Il World monuments fund curerà l’abbazia di San Clemente (nel Pescarese) e la Cassa di risparmio dell’Aquila il Palazzo Branconio. Al Teatro Comunale penseranno i cavalieri del lavoro. La Spagna conferma l’impegno per il Castello. Il Montepaschi contribuirà per San Bernardino, messa in sicurezza come San Domenico. Infine, un’asta degli antiquari della Fima salverà Porta Napoli. Ma la lista dei 44 monumenti da adottare ha ancora troppi vuoti.