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 2009  ottobre 02 Venerdì calendario

Un Di Pietro senza freni attacca anche Napolitano - Il rinvio dell’approvazione del decreto-legge sullo scudo fiscale all’ultimo istante utile; la chiamata diretta in causa del capo dello Stato, ripetutamente strattonato; i toni che definire accesi è eufemistico (gl’insulti viaggiano senza requie): Antonio Di Pietro e l’Idv da lui incarnata procedono come rulli, primeggiando fra gli oppositori

Un Di Pietro senza freni attacca anche Napolitano - Il rinvio dell’approvazione del decreto-legge sullo scudo fiscale all’ultimo istante utile; la chiamata diretta in causa del capo dello Stato, ripetutamente strattonato; i toni che definire accesi è eufemistico (gl’insulti viaggiano senza requie): Antonio Di Pietro e l’Idv da lui incarnata procedono come rulli, primeggiando fra gli oppositori. Ieri hanno di nuovo attestato come non ci sia confronto col Pd. Soprattutto, nelle ultime settimane Di Pietro ha alzato il tiro perfino contro Giorgio Napolitano, il quale non ha mancato di fargli giungere qualche pungente replica a braccio, ma per il resto è impossibilitato da protocollo, ruolo e decoro a scende-re al livello del suo contraddittore. E il fatto che il collega Luigi De Magistris, nel lasciare la magistratura per esercitare il mandato di europarlamentare, abbia inviato una lettera al Quirinale tanto prolissa quanto polemica, quanto inusuale, la dice lunga sul percorso intrapreso da Di Pietro e dai suoi sodali. In una parola, si potrebbe riassumere: opposizione. Opposizione dura, intransi-gente, urlata, che mira al centro e a sinistra. Al centro vuole spiazzare i democratici, costretti a non abbassarsi sotto un certo limite e oggettivamente impossibilitati a trascinare nell’agone della lotta politica (che diventa presto lite, e cor-re il rischio di svolgersi nel fango) il capo dello Stato. Per di più, sono travagliati da dissidi interni che forse non giungeranno alla scissione, ma certo li ostacolano. Di Pietro, però, erode pure a sinistra. Vuol dimostrare a centinaia di migliaia di extraparlamentari (tali divenuti per insuffi-cienza di voti dei propri partiti) che un formazione politica l’hanno lo stesso, e capace di far politica con gl’identici mezzi che i loro partiti avrebbero usato, qualora fossero entrati alle Camere. Anzi, con sigaro e coppola Di Pietro mira ad apparire ancor più spavaldo e irruente.