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 2009  ottobre 08 Giovedì calendario

MARCO DAMILANO PER L’ESPRESSO 8 OTTOBRE 2009

Pd, zero progetti Scarse ricette politiche. Cattolici trascurati. L’analisi dell’ex ministro schierata con Bersani. E su Rutelli: ’Mi viene in mente Giuda’. Colloquio con Rosy Bindi

La sinistra? Ne facciamo parte anche noi.... La cattolica Rosy Bindi si sente a casa nella mozione di Pierluigi Bersani. È in uscita il suo libro ’Quel che è di Cesare’ (a cura di Giovanna Casadio, editore Laterza) sulla laicità, il manifesto dei nuovi cattolici democratici. "Siamo sempre stati una minoranza. Ma la politica non è affermazione della propria identità, è servizio a un progetto che si ritiene utile".
Sulla laicità il Pd si è lacerato per mesi. Perché dedicare un libro a questo tema?
"La laicità non è solo la questione bioetica. la frontiera delle democrazie moderne. La sfida di costruire un partito plurale in cui le diverse identità concorrono a una nuova sintesi. Questo non capiscono Ignazio Marino da una parte e Dorina Bianchi dall’altra: la laicità non è un pensiero da contrappore a altri. Un partito plurale lo puoi fare solo se hai una cultura forte, un pensiero rivolto al mondo e non solo al tuo orticello".
Per Massimo D’Alema al Pd non basta l’anti-berlusconismo. d’accordo?
"Non serve l’anti-berlusconismo da strapazzo. Serve un grande partito di opposizione. In Italia c’è una mutazione genetica: un paese che applaude i respingimenti, che consente l’abbassamento dell’offerta formativa della Gelmini, un consenso spontaneo verso Berlusconi. responsabilità della destra, ma anche nostra: non siamo riusciti a mettere in campo un progetto culturale e politico che gli italiani potessero incontrare. E ritroveremo il consenso solo se li convinceremo che siamo più capaci della destra. Come ha fatto Prodi, due volte".
Tra loro ci sono i cattolici. Dopo il caso Boffo si riapre la partita per il loro voto?
"I cattolici sono stati determinanti per la vittoria di Berlusconi non solo sul piano elettorale, ma perché hanno dato alla destra un’identità, i valori. Ora una rottura c’è. Basta? No, perché c’è il rischio che i cattolici riscoprino la fuga dalla politica, il rifugio nella dimensione spirituale e nel volontariato. Ma anche qui ci sono le nostre colpe. Siamo stati troppo timidi nel rivendicare la nostra coerenza tra impegno politico e ispirazione religiosa. E c’è stata un’assenza del Pd. Rutelli, Fioroni e la Binetti parlano con singoli prelati, ma il partito non ha sviluppato un rapporto serie e franco con il mondo cattolico. Ma il Pd che aspira a essere il partito degli italiani può ignorare l’esistenza del Vaticano? O della Cei?".
Perché l’ex Pci Bersani dovrebbe essere capace di dialogare con questi e altri mondi?
"E perché dovrebbe essere in grado di farlo Franceschini? L’ambizione del Pd è parlare al mondo cattolico, ai ceti produttivi, ai moderati. Bersani è un uomo di sinistra, e non mi dispiace, ma ha saputo governare con le liberalizzazioni, vince non solo nel Nord e al Sud, dialoga con gli imprenditori e con i sindacati. Franceschini è più capace di lui? È tutto da dimostrare".
Franceschini avverte: se vince Bersani il progetto del Pd è in pericolo.
"Dal Pd non si torna indietro e Dario non può attribuire ad altri intenzioni non dichiarate. Mentre è doveroso fare un bilancio dei primi mesi del partito. Se si va avanti così si dissipa un patrimonio di 15 anni. Abbiamo perso 4 milioni di voti per i nostri errori, non per la litigiosità dell’Unione. Bisogna cambiare strada".
Altro attacco: Bersani cerca l’alleanza con l’Udc, mette in crisi il bipolarismo.
"Ricordo che Piero Fassino, sponsor di Franceschini, ha chiesto l’alleanza in Veneto con Galan e nessuno lo ha accusato di tradire il bipolarismo. Il bipolarismo è messo a rischio se il Pd resta al 26 per cento e non ha nessuna possibilità di tornare al governo. Penso che Casini voglia correre per la leadership del centrodestra, ma per raggiungere l’obiettivo prima deve sconfiggere Berlusconi. Per questo in alcune regioni farà un’alleanza con noi, tattica. E io sono d’accordo con lui".
E Rutelli? Accusa: "Il Pd a sinistra tradisce le sue ragioni fondative". Uscirà dal Pd?
"Mi viene in mente quello che Gesù dice a Giuda nel Vangelo prima del tradimento: ’quello che devi fare fallo subito’. Se qualcuno ha già deciso di lasciare il partito non cerchi un pretesto nella vittoria di Bersani. Che democratici sono quelli che non riconoscono l’esito del congresso e delle primarie? La responsabilità di una rottura sarà solo di chi esce".