Affaritaliani.it 01/10/09 [http://www.affaritaliani.it/mediatech/travaglio_si_confessa_ad_affari300909.html], 1 ottobre 2009
MARCO TRAVAGLIO INTERVISTATO DA AFFARI ITALIANI
Marco Travaglio, ospite fisso della trasmissione di Michele Santoro e protagonista delle polemiche che il programma ha suscitato, si confessa ad Affaritaliani.it e non risparmia nessuno. Nella seconda puntata, ci sarà come ospite Patrizia D’Addario. Se fosse lei ad intervistarla, cosa le chiederebbe per far uscire qualcosa di nuovo?
Le chiederei appunto che cos’è che non è ancora uscito? Non mi interessano i dettagli erotici, ma l’aspetto politico del fatto. Le chiederei, dunque, qualche particolare in più su queste proposte di candidature nelle elezioni europee dopo il passaggio nel lettone di Putin. questo che trasforma una vicenda privata in una pubblica. Come è stato possibile che finisse in lista? chi l’ha contattata? Com’è che una prostituta entra nelle liste per le comunali e sta per entrare in quelle per le europee? Questo mi interessa molto e mi auguro che esca in trasmissione. Io, del resto so solo che c’è, ma sono un ospite come lei».
Ha sentito che Berlusconi ha augurato lunga vita a Santoro? Cosa ne pensa?
«Contento lui. Non capisco allora perché se la prendano ancora con Annozero se davvero porta voti al Pdl. Secondo me lo dice perché spera che il Pd continui a credere che chi parla degli scandali fa un favore al protagonista stesso. Ma non è così, né in Italia, né nel resto del mondo. Tant’è che ovunque se scopri gli altarini di qualcuno, quel qualcuno si incazza e perde anche credibilità e consensi».
Anche in Italia? Il Pdl ha retto nelle ultime elezioni.
«Veramente alle europee, dove era candidato il premier come capolista in tutte le circoscrizioni e la lista si chiamava Berlusconi presidente, il partito ha perso 3 punti. Alle locali, invece, dove i candidati si chiamavano Tizio, Caio e Sempronio il Pdl è andato molto meglio. evidente che i consensi non li ha persi il partito. Li ha persi lui. Non è che l’elettore di destra diventa di sinistra se scopre che Berlusconi ne ha combinata un’altra. Magari si pone il problema se non sia il caso di trovarsi un altro leader o di votare qualche altro partito all’interno del centrodestra… E infatti la lega è andata molto bene. Poi, sono dell’idea che a noi giornalisti non interessi chi si avvantaggi o chi danneggino i nostri racconti. Non ho mai scritto qualcosa pensando «Ora gli faccio perdere voti».
I voti vanno e vengono e Berlusconi li perderà quando dall’altra parte ci sarà qualcuno credibile, quando non ci saranno più questi morti viventi che ci sono adesso e che ancora ieri lo hanno salvato sullo scudo fiscale. Il problema dei voti riguarda politici e elettori. Per noi giornalisti l’importante è solo che gli elettori siano informati di tutto. Tra l’altro parlare del caso Tarantini a Bari non vuol dire mica parlare solo di Berlusconi: c’è mezzo centrosinistra pugliese sotto inchiesta, c’è tutto il sistema marcio della sanità che al momento è in mano al centrosinistra in regione, si è anche dimessa una intera giunta e ci sono assessori indagati, ce n’è uno che si è rifugiato in parlamento per evitare guai peggiori. Alla fine la gente si farà un’idea di che cosa è successo a Bari. Ora lo sanno solo quei pochi che leggono i giornali, visto che secondo l’istat più del 70% degli italiani si informa solo attraverso la televisione».
Tu lo paghi l’abbonamento Rai?
«Sempre pagato. Mi verrebbe voglia di non farlo per non dovere più stipendiare i servi di Berlusconi che sono stati messi in massa nella Rai nell’ultima tornata, però concettualmente non mi scandalizza: il canone c’è in tutto il mondo. Certo, fa più piacere quando lo paghi per vedere la Bbc, ma questo è un problema che riguarda l’organizzazione della legge Gasparri - che ancora una volta ha confermato il predominio dei partiti, anzi del governo e della maggioranza sulla Rai - dopodiché io non mi scandalizzo minimamente».
Sei d’accordo con chi propone di abolirlo?
«Per me lo tolgano pure. L’importante è che si liberalizzi il mercato della pubblicità e delle reti. Quando avranno tolto i monopoli dalla tv se ne può anche discutere. Comunque Annozero continuerà a sopravvivere: è uno dei pochi programmi che si autofinanziano grazie agli spot pubblicitari in onda durante la trasmissione. Anzi, fa anche guadagnare qualcosa alla Rai perché incassa in pubblicità molto più di quanto non spenda. Quindi, a parte che è una trasmissione di servizio pubblico che andrebbe finanziata interamente col canone e non con la pubblicità, anche se non ci fosse più l’abbonamento Annozero resterebbe. Voglio vedere quanti altri programmi hanno un tale ascolto da giustificare un così alto introito pubblicitario».