Alessandra Farkas, Corriere della Sera 01/10/09, 1 ottobre 2009
Cani e gatti, le lunghe vite. Sempre più oltre i 15 anni - Quando il mese scorso la graziosa bassotta a pelo lungo Chanel è morta a New York, all’età di 21 anni, il Guinness dei primati l’ha subito immortalata tra le sue pagine come «il cane più vecchio del mondo»
Cani e gatti, le lunghe vite. Sempre più oltre i 15 anni - Quando il mese scorso la graziosa bassotta a pelo lungo Chanel è morta a New York, all’età di 21 anni, il Guinness dei primati l’ha subito immortalata tra le sue pagine come «il cane più vecchio del mondo». Ma a strapparle il primato, e i riflettori dei media mondiali, ci sta già pensando Max, un mix terrier della Louisiana, vivo e vegeto nonostante i suoi 26 anni suonati che attendono ancora, tuttavia, la certificazione della giuria del Guinness.

 Chanel e Max non sono soli. Ben prima di loro Granpa Rexs Allen, un gatto di razza Sphynx di Austin, in Texas, aveva scatenato il pandemonio transatlantico quando è spirato, nel 1998, alla veneranda età di 34 anni. Secondo vari studi condotti negli ultimi anni in Usa, non è più una rarità, oggi, trovare cani che campano fino a quindici anni e gatti che toccano la soglia, un tempo inarrivabile, dei venti.

 I veterinari Usa parlano di vera e propria rivoluzione che ha completamente stravolto i tradizionali parametri di longevità canina e felina. «Chanel, Alex e Granpa Rexs Allen non sono più dei fenomeni da circo», teorizza la dottoressa Martha Smith, direttrice della Lega per la Difesa degli Animali di Boston, «l’aumento della longevità dei pets – spiega – è proporzionale a quello dei loro padroni».

 Per calcolare l’età di un cane in rapporto alla nostra, un tempo si usava moltiplicare un anno canino per sette. Ma la formula si è rivelata inadeguata anche perché le specie di taglia media e piccola e gli incroci tendono a vivere più a lungo dei cani di taglia gigante o dall’ineccepibile pedigree. Eppure secondo gli addetti ai lavori la longevità degli animali domestici dipende soprattutto da noi.

 «Le scelte che operiamo per loro determinano la qualità e durata della loro esistenza», dice il Dott. Richard T. Goldston, esperto di gerontologia veterinaria. «Invece di imbottire i nostri cuccioli di cibi ad alto contenuto di proteine, calcio e fosforo sarebbe meglio somministrar loro alimenti per cani adulti, che contengono dosi minori di vitamine e minerali».

 Le parole d’ordine: dieta ed esercizio. I veterinari da una costa all’altra dell’Atlantico concordano che cani e gatti snelli vivono in media due-tre anni in più di quelli sovrappeso. « importante evitare accumuli adiposi, soprattutto nei cuccioli – spiega ancora la Smith ”, bisogna dar loro almeno tre anni per raggiungere le dimensioni di adulti, senza metterne sotto stress lo scheletro e gli organi interni quali il cuore».

 Quando Johnny Hoskins, co-autore insieme a Goldston di «Geriatrics and Gerontology of the Dog and Cat» ha iniziato la sua carriera di veterinario, molti anni fa, l’età media di un Dobermann oscillava dai sei ai nove anni. «Oggi persino questa razza arriva fino a 16 anni – afferma Hoskins – se si prevengono in tempo disfunzioni cardiache». 

Anche questo ricercatore è convinto che l’aumento nelle aspettative di vita animale sia parallelo a quello degli esseri umani. «Ho letto nella rivista dei pensionati americani Aarp che oggi ci sono oltre 100.000 centenari soltanto negli States – spiega ”. Se potessimo effettuare uno studio analogo tra gli animali, sono certo che troveremmo un’identica percentuale di ultraventenni».