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 2009  ottobre 01 Giovedì calendario

SPECIALE SALONE DELLA NAUTICA DI GENOVA


«Per i megasailer non un giorno di cassa integrazione» -

Chi se lo può permettere ha un modo ecologico per potersi godere un grande yacht: il megasailer. Fabio Perini è l’inventore dei supervelieri automatizzati che richiedono un equipaggio minimo e offrono lo stesso spazio di un megayacht a motore. Tra i suoi clienti, tanti personaggi famosi, da Silvio Berlusconi a Rupert Murdoch.

Che quota del mercato mondiale avete conquistato con Perini Navi?
«Il 60%. Ma probabilmente cresceremo ancora, perché abbiamo in costruzione altre sei unità».

E la crisi?
«Fortunatamente non ci ha colpiti. Non abbiamo fatto un solo giorno di cassa integrazione. Non abbiamo licenziato nessuno: nei nostri cantieri il lavoro prosegue a pieno ritmo».

Siete entrati, con l’acquisizione dello storico marchio Picchiotti, anche nel motore: perché?
«Anche per assicurare alla nostra azienda una crescita e per conservare i posti di lavoro. Siamo gli unici in Europa in campo nautico, per altro, ad aver deciso nuove assunzioni in questo difficile momento. Il lavoro, grazie ai nuovi megayacht a motore di 50, 55 e 74 metri, è assicurato fino a tutto il 2013, quando gli esperti assicurano tornerà la ripresa».

Qual è il valore delle vostre attuali commesse?
«Ammonta a 96 milioni di euro».

Con il Maltese Falcon, superyacht a vela di 88 metri varato nel 2006, avete segnato una svolta tecnologica nello yachting da diporto: alberi autoportanti e ruotanti in fibra di carbonio con cinque pannelli di vele quadre. Replicherete?
«I risultati sono stati stupefacenti. Stiamo studiando questa soluzione anche per barche di dimensioni minori».

Dove vendete i vostri yacht?
«Oltre l’Italia, negli Stati Uniti, Grecia, Francia, Spagna, Inghilterra, Danimarca, Olanda, Russia e Hong Kong. I paesi arabi, invece, non sembrano amare la vela».